Fiom Cgil Lombardia: 18 ottobre sciopero generale automotive e manifestazione a Roma  

Milano – “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”. Questo lo slogan scelto dai sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm per lo sciopero generale unitario del settore automotive del 18 ottobre a Roma che vedrà la partecipazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia. Tra chi lavora nel settore della metalmeccanica in Lombardia, saranno in oltre 600 che per la Fiom Cgil Lombardia parteciperanno al corteo sindacale a Roma che, partendo da Piazza Barberini alle 9.30 attraverserà la città e confluirà in Piazza del Popolo, dove la manifestazione continuerà con gli interventi da parte di delegate/i del settore automotive e dei tre Segretari Nazionali di Fiom, Fim e Uilm, Michele De Palma, Ferdinando Uliano e Rocco Palombella. “Il settore dell’automotive sta pagando un duro prezzo a causa delle incertezze e delle contraddizioni del governo italiano di fronte alle sfide della transizione ecologica e della mobilità sostenibile” dichiara Antonio Castagnoli Segretario Generale Fiom Cgil Lombardia. “Ancora oggi” continua “il governo italiano di fronte ad un aumento della cassa integrazione nel gruppo Stellantis e in tutta la componentistica si dimostra assente nel convocare le Parti sociali per affrontare il problema. Bisogna evitare che il passaggio all’elettrificazione della mobilità sia utilizzato come alibi per giustificare la crisi del settore. Il tempo delle attese è terminato”. Anche la Lombardia, con un tessuto industriale molto importante fatto di centinaia di aziende della componentistica legata al settore dell’automotive, sta cominciando a riscontrare gli effetti negativi della cattiva gestione della crisi da parte del governo. E le prime vittime a pagarne le conseguenze sono le persone che in questi settori ci lavorano, con contratti precari che vengono interrotti e ripresi a singhiozzo, e il costante aumento di richieste di ammortizzatori sociali insufficienti. Dobbiamo richiamare alle proprie responsabilità il governo italiano, e l’Unione Europea, alla necessità di prendere delle decisioni e implementare delle politiche industriali efficaci sul settore.