Coni: Palaitalia Santa Giulia non è a norma per l’hokey su ghiaccio

Olimpiadi
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Milano – Costo di partenza: 176 milioni (investimento privato). Extra-costi: quantificati intorno ai 70-90 milioni (il privato li ha chiesti al Comune, che a sua volta ha trasmesso la richiesta al governo). E però il progetto «non appare rispondente» alle caratteristiche che devono avere gli impianti sportivi, «relativamente al rispetto delle condizioni di visibilità degli spettatori, in particolare per quanto riguarda l’attività di hockey su ghiaccio». Non lo dice un qualche comitato di quartiere – scrive Il Corriere Della Sera – e neppure un gruppo qualsiasi di cittadini che agisce per inveterato pregiudizio verso i nuovi impianti sportivi: il parere è del Coni. E così Milano viene a scoprire che l’Arena di Santa Giulia, e cioè l’impianto che dovrà ospitare la più importante competizione delle prossime Olimpiadi invernali in città, in realtà è inadeguata per ospitare proprio le gare di hockey: potrà farlo solo dopo aver ottenuto «le necessarie deroghe da parte della prefettura». A quel punto potrà avere le «omologazioni da parte delle Federazione sportiva nazionale e internazionale per gli eventi considerati». Non solo: il palazzetto da 16 mila posti per gli spettatori potrà ospitare il tennis e la pallavolo, ma non il basket di alto livello, sport per il quale i costruttori hanno già dichiarato di poter accedere al massimo alla certificazione «silver», ovvero: sotto i 3.500 spettatori. Il documento è stato rintracciato e pubblicato da Altreconomia, a cui era stato già negato l’accesso pubblico. E solleva una immediata domanda: come mai un privato che sta costruendo il principale impianto per le Olimpiadi a Milano, dichiarato di interesse pubblico, porta avanti un progetto che nasce già «zoppo» per accogliere le gare? La risposta è semplice: a costruire la nuova arena da 16 mila posti è la multinazionale tedesca Eventim, uno dei colossi europei nell’organizzazione di concerti, eventi dal vivo, promozione di spettacoli e vendita biglietti (che nel 2021 acquistò da Risanamento spa, per 20 milioni, l’area sulla quale costruire il palazzetto, con l’impegno verso le istituzioni di completarlo in tempo per i Giochi del 2026). L’Italia è, dopo la Germania, il secondo mercato di maggior profitto per l’azienda tedesca. Che dunque sta costruendo un’arena adatta al proprio business: nelle altre strutture del genere che ha o gestisce in Europa, a Colonia, Berlino, Copenhagen e Londra, organizza concerti, eventi e musical. Rarissimi gli eventi sportivi. Ecco spiegato perché, nel documento del Coni che risale a più di un anno fa, l’hockey ghiaccio è già definita dai costruttori «attività temporanea e limitata ad alcuni eventi»