No di Tajani alla richiesta di autonomia avanzata da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria
Roma – Sulle richieste di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria di una maggiore autonomia “nel commercio estero, nella cooperazione internazionale e nei rapporti con l’Unione europea non ci sono margini di mediazione” scontro nel governo. E la risposta è un no secco “al di là degli argomenti giuridici perché ne va dell’efficacia e della coerenza dell’azione internazionale dello Stato”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani – scrive il quotidiano la Repubblica – risponde in maniera netta al collega degli Affari regionali Roberto Calderoli che, come previsto dalla legge sull’Autonomia differenziata, ha chiesto di avviare un confronto al collega per le materie da devolvere di competenza degli Esteri. La risposta […]. è stata durissima e il suo contenuto integrale è emerso solo nelle ultime ore: le stesse nelle quali le Regioni contrarie al ddl Calderoli (Emilia-Romagna, Sardegna, Campania e Toscana) hanno depositato in Cassazione i due quesiti sui quali chiedono anche loro un referendum abrogativo. Sul fronte della battaglia sull’Autonomia differenziata a tenere davvero banco nella maggioranza, e nel governo, è la risposta data dal ministro Tajani a Calderoli. […] una divisione che diventa politica in seno alla maggioranza e al governo Meloni. Scrive Tajani a Calderoli rispondendo alle richieste formali arrivate da Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto: “Nelle materie di specifica competenza del ministero degli Affari esteri rilevo che talune richieste fuoriescono dal perimetro dell’articolo 116 della Costituzione e riguardano ambiti di competenza dello Stato – si legge nel testo – mi riferisco a esempio alle richieste attinenti alla cooperazione allo sviluppo, al diritto di intervento nei negoziati nei trattati internazionali e alle proposte tese a derogare ai limiti e ai controlli sull’attività internazionale delle Regioni. In questi ambiti non vedo margini di mediazione”. Tajani dice no anche a richieste di maggiori competenze delle Regioni del Nord nei rapporti con l’Unione europea e nel commercio estero. Richieste arrivate in particolare dai governatori della Lega, Luca Zaia per il Veneto e Attilio Fontana per la Lombardia: “La partecipazione delle Regioni alla legislazione europea è già codificata – scrive il segretario degli azzurri – in ogni caso al Consiglio dell’Unione europea partecipano gli Stati e sono gli Stati a rispondere delle violazioni del diritto europeo”. Ancora più dura la risposta sul commercio estero: “Per l’economia italiana il commercio estero ha una importanza strategica, le nostre filiere esportatrici sono profondamente integrate a livello nazionale ed europeo e quindi l’azione della pubblica amministrazione a sostegno delle nostre imprese deve essere coerente, efficace e coordinata – scrive – e nell’ambito promozionale, nel quale le richieste di maggiore autonomia si sono concentrate, già oggi le Regioni possono svolgere e svolgono azioni di valorizzazione dei propri territori”.