Milano Green Week: la città verso la neutralità climatica
Milano – In occasione della Green Week, Milano ha presentato per la prima volta alla città il suo Climate City Contract riunendo tutti i 25 stakeholder firmatari, oltre al Comune, che comprendono società partecipate, università, imprese e sviluppatori, cooperative edilizie e una varietà di soggetti tra cui organizzazioni della società civile, fondazioni filantropiche e think thank per l’innovazione. A confrontarsi con Milano, anche i rappresentanti delle altre otto città italiane che insieme a Milano aderiscono alla ‘Missione 100 Città’ – Bergamo, Bologna, Firenze, Padova, Parma, Prato, Roma, Torino. L’obiettivo è comune: accelerare la neutralità climatica delle città coinvolte attraverso un piano di azioni condivise. “Se con il Piano Aria Clima, il nostro orizzonte d’azione era fissato al 2050, oggi con il Milano Climate City Contract alziamo l’asticella dell’impegno e miriamo a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 – ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Un obiettivo sfidante, che condividiamo con le altre città della ‘Missione’ e con le società partecipate, le imprese, le organizzazioni del Terzo Settore che hanno sottoscritto con noi questo documento. Pianificare e agire in maniera corale e congiunta sarà fondamentale per dare piena attuazione ai progetti strategici individuati e rispettare così l’impegno preso. Il ‘label’ che la Commissione Europea conferirà a Milano e alle città della Missione sarà utile a intercettare i finanziamenti necessari per sostenere le ulteriori azioni che metteremo in campo, una garanzia della serietà e della qualità delle politiche ambientali che abbiamo da tempo intrapreso”. “Con il Climate City Contract di Milano abbiamo scritto nero su bianco qual è l’impegno della nostra città per cercare di raggiungere la neutralità climatica con azioni concrete e soprattutto misurabili da concludersi entro il 2030, in sinergia con quanto già stabilito dal nostro Piano Aria e Clima, approvato dal Consiglio Comunale – aggiunge l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi -. È una sfida certamente ambiziosa su cui abbiamo bisogno di coinvolgere tutte le tipologie di soggetti attivi sulla città. Nessuna città, nessuna realtà può incidere davvero da sola, senza fare rete. Per questo, dopo aver lavorato a lungo in questo ultimo anno per presentare alla Commissione Europea questo primo portfolio di azioni, i nostri sforzi ora sono diretti non solo a mettere a terra quello che abbiamo pianificato, ma anche a integrare e continuare a sviluppare il nostro Contratto Climatico coinvolgendo nuovi attori e quindi sviluppando nuovi progetti. Accelerare verso l’obiettivo della neutralità climatica è possibile solo grazie ad uno sforzo congiunto”. Numerose le testimonianze delle azioni presentate dai firmatari del Contratto Climatico di Milano, che ha al suo interno un portfolio di oltre 150 azioni e progetti strategici, da completare entro il 2030 in un’ottica di riduzione delle emissioni. Da interventi sulle reti energetiche come progetti di efficientamento energetico, allo sviluppo di Comunità Energetiche Solidali, a progetti sperimentali per il recupero di calore dai data center. E ancora: progetti di rigenerazione urbana carbon neutral, forestazioni e nuove aree verdi, depavimentazioni, interventi di mobilità sostenibile, infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale, iniziative di economia circolare, valorizzazione della risorsa idrica, solo per citarne alcuni. In particolare il Comune di Milano è impegnato direttamente in circa 50 delle oltre 150 azioni del Climate City Contract, progetti già finanziati e quindi realizzabili, possibili anche grazie, ad esempio, ai fondi straordinari del PNRR. Tali azioni mirano a: migliorare l’efficienza energetica degli edifici e promuovere fonti rinnovabili, attraverso ad esempio la riqualificazione di circa 60 edifici di proprietà pubblica tra ERP, scuole, cultura e altri servizi in collaborazione con MM; ridurre gli impatti del trasporto urbano, favorendo la mobilità sostenibile grazie a nuove tratte e prolungamenti di linee metropolitane e tramviarie esistenti; potenziare il patrimonio verde delle città, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, grazie a nuove piantumazioni, riqualificazioni di spazi pubblici e depavimentazioni e valorizzazione risorsa idrica. Il valore complessivo degli interventi presentati è di circa 6 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi di competenza del Comune di Milano e 3,3 miliardi a carico, invece, degli stakeholder firmatari. Entro il mese di ottobre Milano riceverà il cosiddetto ‘Label di Missione’ da parte della Commissione Europea, un riconoscimento formale di fiducia nel piano contenuto nel nostro Climate City Contract. Il Climate City Contract prevede il monitoraggio e l’aggiornamento delle azioni promosse dal Comune e da tutti i firmatari del ‘patto’ fino al 2030 con l’obiettivo di misurare gli effetti delle azioni mano a mano che si concludono e dando la possibilità ad altri portatori di interesse di aderire, sviluppando nuove iniziative. I firmatari del Climate City Contract di Milano: Comune di Milano, A2A S.p.A., ATM S.p.A. (Azienda Trasporti Milanesi), Board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune di Milano, Coima, Coop Abitare, Covivio Development, FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano ETS), Fondazione Cariplo, Green Building Council, Invimit, Legambiente Lombardia, LendLease, Milano Smart City Alliance, Milano Ristorazione S.p.A., MM S.p.A., Nhood Services Italy, Politecnico di Milano, REDO Sgr, SEA Milan Airports, SoGeMi S.p.A., Università Bocconi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano (Statale), Università degli Studi di Milano-Bicocca, LUM (Libera Unione Mutualistica).