Roma, 24 settembre 2024 – “È fondamentale che la prossima legge di Bilancio riveda il meccanismo del payback applicato ai dispositivi medici per il quadriennio 2019-2022”, dichiara Massimo Pulin, presidente di Confimi Industria Sanità, che rappresenta il settore della sanità privata. Le recenti sentenze della Corte costituzionale, che hanno colto di sorpresa il settore, rischiano di mettere in ginocchio oltre 2000 piccole e medie imprese italiane e migliaia di lavoratori. Per questo, Confimi Sanità continua ad opporsi fermamente all’attuale sistema di payback e ha avanzato alla politica alcune proposte concrete da inserire nella manovra finanziaria.“È indispensabile scorporare le spese legate all’emergenza Covid-19 dai bilanci regionali relativi all’acquisto di dispositivi medici”, afferma Pulin a valle dell’incontro con Ugo Cappellacci, presidente della XII commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati. Inoltre, Confimi Sanità chiede che il superamento del tetto di spesa, escluse le spese per il Covid, sia coperto all’interno della manovra finanziaria.
Confimi Sanità insiste anche sulla necessità di un adeguamento del tetto di spesa per i dispositivi medici, giudicando ormai insufficiente l’attuale limite. “I costi sono aumentati, e per garantire sia alle aziende la sostenibilità economica che ai pazienti l’accesso ai dispositivi medici, è necessario elevare il tetto fino al 7,4% entro il 2026-2027”. Solo così, conclude Pulin, sarà possibile scongiurare una crisi del settore e garantire continuità assistenziale ai pazienti.