Gioco e sostenibilità: il Forum ACADI 2024 ed il bilancio di sostenibilità del comparto

Gioco e sostenibilità: il Forum ACADI 2024 ed il bilancio di sostenibilità del comparto

Roma – La sede nazionale di Confcommercio a Roma ha ospitato il Forum ACADI 2024 nel corso del quale è stato presentato il nuovo Bilancio di Sostenibilità del comparto, una “fotografia” completa e aggiornata sullo stato del settore. Il gettito fiscale del comparto è passato da 10 miliardi di euro nel 2019 a 12 miliardi di euro nel 2023, rafforzando il ruolo del settore come uno dei principali contributori alle entrate dello Stato. Il settore supporta circa 150.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE), mantenendo una stabilità occupazionale. La rete di distribuzione fisica comprende oltre 85.000 punti vendita, tra cui più di 10.000 punti specializzati come sale scommesse e bingo.  I lavori del Forum sono stati aperti dall’intervento (link in pdf per il testo integrale )di Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE Confcommercio, che ha evidenziato la necessità di un riordino del mercato dei giochi pubblici per garantire la tutela dei consumatori attraverso il gioco regolamentato, contrastando l’illegalità e le infiltrazioni criminali. Ha criticato la “questione territoriale” sulle restrizioni degli apparecchi da gioco, che ha portato alla chiusura di molte attività, soprattutto in regioni come Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna, riducendo di 35.000 i punti vendita dal 2017. Stoppani ha chiesto di estendere il “Registro di autoesclusione” ai punti vendita per prevenire il gioco compulsivo e di identificare chiaramente i punti autorizzati, simili ai rivenditori di generi di monopolio. Ha proposto un Patto con le autorità locali per migliorare la protezione dei consumatori e ha suggerito di utilizzare la Consulta Permanente dei Giochi Pubblici per sviluppare strategie contro il gioco patologico. Dopo l’intervento del presidente Stoppani, ha portato il suo saluto ai partecipanti del Forum il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. “Il forum annuale di Acadi della Confcommercio – ha detto Mulè – è un utilissimo momento in cui si può fare il punto della situazione: oggi si sta lavorando a una delega fiscale che prevede anche il riordino dei giochi. Uno strumento arrivato finalmente con questo governo dopo tredici anni in cui nessuno aveva fatto nulla”. “E allora da una parte bisogna dedicare grande attenzione tutelando i concessionari e le imprese che gestiscono nelle città i punto scommesse, dall’altro regolamentare in maniera efficace e moderna il gioco online prevedendo misure che vadano nella direzione di preservare un interesse sociale a non sviluppare anzi prevenire fenomeni legati alla ludopatia con misure coraggiose. Penso ad esempio anche all’incrocio dei dati rispetto al reddito che ognuno è capace di esprimere per valutare la capacità di giocare e superando l’attuale e oramai anacronistico sistema di controllo attraverso la tessera sanitaria”. Geronimo Cardia, Presidente di ACADI Confcommercio, ha illustrato l’importanza del Bilancio di Sostenibilità 2023 del Comparto del Gioco Pubblico, che evidenzia un contributo economico significativo con un valore aggiunto di 11,8 miliardi di euro e un gettito erariale di 12 miliardi di euro, sostenendo 150.000 posti di lavoro. Cardia ha sottolineato la necessità di un riordino normativo per superare le limitazioni locali che penalizzano l’offerta regolamentata, auspicando un’armonizzazione fiscale per evitare aumenti di tassazione che potrebbero compromettere la sostenibilità del comparto. “Sarebbe utilissimo esportare il processo dell’analisi di impatto sociale effettiva e di dettaglio dei sottocomparti anche a livello dei territori. Territori ancora afflitti dalle misure limitative locali che, come dicono gli esperti in matria sanitaria, non curano e non tutelano effettivamente gli utenti, e che come dicono gli esperti in materia urbanistica ed economica, espellono l’unica offerta controllata dallo Stato in particolare quella degli Apparecchi, posto che gran parte di dette mire riguarda tale tipologia di gioco. La sede istituzionale dove condividere tali aspetti esiste ed è anche recentemente stata individuata dal decreto 41 ed è la Consulta Permanente dei Giochi Pubblici. Fatto il riordito dell’online, se non si formalizza l’attuazione della Delega Fiscale anche con il riordino del territorio per eliminare la nota questione territoriale, se non si formalizza il provvedimento di armonizzazione della fiscalità dei sottocomparti, si rischia di assistere all’andamento che i numeri di quest’anno continuano a mettere a nudo. E le conseguenze non sono solo quelle dell’impossibilità di fare le gare delle concessioni scadute ed ormai in proroga da
anni per i provvedimenti espulsivi locali che la giurisprudenza stenta a fermare, ma anche il lento logorio degli interessi generali sino ad oggi tutelati. E poi per la rete generalista degli Apparecchi sarebbe non sopportabile addirittura un ulteriore aumento di tassazione in sede di legge di bilancio. La politica è bene ne sia consapevole”. Emilio Zamparelli, Presidente, STS-FIT Confcommercio, ha parlato del fatto che in passato la tutela del giocatore e del sistema in generale è passata attraverso l’affidamento del gioco a reti qualificate e professionali. Ha precisato come oggi il legislatore abbia il delicato compito di ridisegnare l’assetto del gioco pubblico nel nostro Paese, e risulta fondamentale seguire la stessa linea guida, garantendo il buon funzionamento del sistema, tra trasparenza, legalità, entrate erariali e salute dei cittadini. Zamparelli si è augurato che il riordino porti finalmente chiarezza e regole certe, e
rappresenti la fine di quelle polemiche, a volte pretestuose e troppo ideologiche, che
nell’ultimo decennio hanno infangato l’intero settore. Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-FIPE (Confcommercio), ha sottolineato l’urgenza di un riordino normativo e fiscale per il gioco pubblico, evidenziando come le normative locali espulsive e le limitazioni orarie penalizzino le sale specializzate, compromettendo investimenti e occupazione. Ha ribadito la necessità di un quadro stabile per permettere investimenti in innovazione tecnologica, come i controlli di accesso
e il Registro di autoesclusione, fondamentali per la prevenzione del gioco compulsivo e la
protezione dei soggetti vulnerabili. Cangianelli ha anche richiesto un riequilibrio fiscale
per il comparto degli apparecchi da gioco, che ha visto un calo del 18% nella spesa dei
giocatori tra il 2019 e il 2023 a causa di un payout non più attraente. La sede di Confcommercio a Roma ha ospitato il Forum Acadi-Confcommercio “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità”, nel corso del quale è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità del Comparto del Gioco Pubblico (documento in pdf) e si è analizzato il presente e il futuro del settore soprattutto all’indomani dell’approvazione dellalegge delega sulla riforma fiscale. Dal settore del gioco pubblico sono arrivati 11,2 miliardi di euro di gettito nelle casse dello Stato nel 2022; 10,2 miliardi, pari a circa il 91%, quello generato dal retail. Oltre 65mila le aziende della filiera che danno lavoro a 150mila persone. Una rete su tutto il territorio nazionale che conta oltre 85mila punti vendita, di cui ben 75mila appartenenti alla rete generalista di bar e tabacchi. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha aperto i lavori del forum Acadi dedicato al tema del gioco pubblico e della sua sostenibilità. “Conosco bene il ruolo di Acadi la sua funzione di promozione e sostegno delle imprese associate che si muovono nel pieno rispetto della legalità esprimendo anche un ingente giro d’affari con un contributo erariale di quasi 3 miliardi”. “Parliamo di imprese lavoro tecnologia e legalità che devono affrontare i profondi cambiamenti di una stagione complicata. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo la cosiddetta permacrisi con crisi diverse che si succedono. Come corpo intermedio in questi anni noi abbiamo sempre tenuto la barra dritta, dimostrando autorevolezza e senso di responsabilità. Se non siamo arrivati ad un emergenza sociale senza precedenti durante la pandemia lo si deve non solo ma anche ai corpi intermedi come Confcommercio”. “E a proposito di disagio sociale – ha osservato Sangalli –  per noi il contratto collettivo erga omnes è la risposta più convincente al tema del salario minimo per legge”. Il presidente di Confcommercio ha poi analizzato la situazione economica attuale: “Le famiglie in 2 anni hanno perso oltre 17 mila euro in termini di potere di acquisto. Oggi il rallentamento dell’economia italiana preoccupa con occupazione e produzione che mostrano segnali di fragilità”. Secondo Sangalli, “servono segnali di fiducia come ad esempio detassare gli aumenti contrattuali e la tredicesima ma soprattutto ridurre il cuneo fiscale”. “Abbiamo apprezzato la scelta di Acadi di entrare in Confcommercio e la sua volontà di fare sistema in ambito confederale in sinergia con due federazioni molto importanti come Fipe e Fit”.  Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, nel suo intervento ha voluto sottolineare che “il comparto del Gioco pubblico è uno dei punti fermi dell’economia italiana: oltre 11 miliardi di gettito erariale, 65 mila aziende, 150.000 occupati. Ma l’apporto del nostro settore non è soltanto valutabile in termini fiscali, previdenziali, occupazionali e di PIL ma anche in quanto presidio sui territori sotto il profilo della tutela della salute, del risparmio e dell’ordine pubblico. Le aziende e le persone che operano sui territori sono il vero garante di legalità a tutela dell’intero settore, dei milioni di giocatori e dello Stato italiano”. “Per questo – ha osservato Cardia – c’era la necessità di fare un bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico perché siamo convinti che gli strumenti e le verifiche degli indici Esg mettano ancora più in luce il ruolo strategico del comparto per il Paese. I dati dicono a chiare lettere che la rete distributiva terrestre degli esercizi generalisti (dei bar e dei tabacchi per intendersi) è protagonista tra le altre reti nel consentire il perseguimento degli interessi costituzionali sottesi all’esistenza dell’offerta pubblica di gioco”. “Ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare direttamente o indirettamente la sua presenza oggi radicata sui   territori – aggiunge Cardia – significa compromettere gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica (realizzata con un’offerta misurata e controllata dallo Stato  e gestita da operatori esperti), della tutela dell’ordine pubblico sui  territori, come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di   attività criminose, del gettito erariale che è di emersione e   dell’occupazione assicurata ad oggi nei fatti in ogni parte d’Italia”. Sul tema della delega fiscale, Cardia ha osservato che Confcommercio e le filiere del comparto si sarebbero aspettati una maggiore attenzione in fase di dibattito parlamentare sul tema sollevato anche in commissione Finanze riguardo ai termini razionalizzazione, concentrazione e specializzazione utilizzati nel testo per descrivere i criteri con cui sarà disegnata la nuova distribuzione dell’offerta di gioco pubblico”. “Questi termini – ha detto Cardia – non si possono porre in contrasto con un principio di equilibrata distribuzione tra punti specializzati e punti generalisti riconoscendo alla permanenza di questi ultimi l’importanza strategica per il raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico del comparto: tutela dell’utente, legalità, gettito erariale ed occupazione. Vi è stato anche un ordine del giorno con cui è stata formulata una raccomandazione in tal senso”. “Restiamo fiduciosi dunque – conclude Cardia – che nella fase di attuazione e di definizione dei decreti legislativi delegati, il principio venga non solo ascoltato ma anche valutato ed accolto. Sarà per questo importante che avvengano interlocuzioni istituzionali con i diversi operatori in modo da far emergere la totalità delle valutazioni al riguardo”. La sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, è intervenuta al Forum Acadi ricordando l’impegno del governo Meloni che “si è subito attivato per un riordino del settore con la legge delega fiscale”. “Il tema del gioco – ha detto Albano – è un tema nel quale regioni, enti locali e Stato hanno giocato un ruolo determinate. Fino al 2022  c’è stata la volontà di ridurre i giochi all’interno dei territori riducendo l’offerta con il distanziamento dei luoghi fisici. Ora è importante considerare la questione giochi come un sostegno alla legalità e alla socialità”. “Lo Stato vuole tutelare la buona fede dei consumatori e salvaguardare l’ordine pubblico. Un’altra questione è quella dei giochi on line con le difficoltà derivanti dagli indirizzi .com. e con il giro d’affari del gambling non autorizzato che è di circa 25 miliardi”. Il direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida, ha ricordato che “proprio oggi scatta la dead line per la presentazione degli schemi dei decreti legislativi di attuazione della legge delega”. Secondo Lollobrigida è “fondamentale definire in modo certo regole sul territorio per garantire una rete distributiva ancora più professionale. Abbiamo però dei problemi gravi in alcune Regioni con interventi normativi che sembrano quasi voler buttare fuori il gioco legale. Serve anche una profonda revisione del comparto del gioco on line”. Lono Stoppani, presidente di Fipe, ha evidenziato come i pubblici esercizi siano “una componente importante della filiera del gioco e l’impegno della federazione nell’accrescere valori e responsabilità degli operatori”. Stoppani ha aggiunto che se qualcosa è stato fatto sul fronte associativo, poco o nulla è stato fatto a livello normativo: “l’offerta illegale è sempre pronta a prendersi spazio, e anziché contrastarla diffondendo cultura persiste un accanimento regolatorio fortemente penalizzante per gli esercenti e per i soggetti deboli, sradicati dai centri di aggregazione sociale e confinati nel gioco online”. “Chiediamo investimenti formativi sulla professionalità degli operatori, sul contrasto al gioco minorile, sul sostegno al gioco lecito come strumento di contrasto al gioco illegale e all’usura. La Fipe intende promuovere e diffondere la sostenibilità e l’offerta del gioco, che per noi significa soprattutto tornare a un accordo con lo stato per difendere la legalità, la salute e l’economia. Bisogna far passare il concetto che i giochi, anche quelli esercitati nei pubblici esercizi, sono parte del vivere fuori casa”, ha concluso Stoppani. Emilio Zamparelli, presidente di STS, il sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Fit, ha messo l’accento sul ruolo dei tabaccai come presidio della legalità: “La legalizzazione del gioco del lotto, delle scommesse e del videopoker tra gli anni Ottanta e primi anni Duemila ha inflitto un duro colpo a un mercato che fino ad allora era stato nelle mani della criminalità nell’interesse sia dello Stato che dei giocatori, che ora possono contare su una rete sicura”. “Io mi auguro – ha affermato Zamparelli –  che queste riflessioni possano essere da spunto per il prossimo riordino, necessario perché quello che il settore ha subito negli ultimi anni è difficile da sopportare. È giusto pensare alla tutela del giocatore, ma distanziometro e fasce orarie sono stati adottati in un momento in cui il mondo andava in un’altra direzione, con l’online, allontanando il gioco dai centri delle città e creando zone-ghetto che certamente non tutelavano il giocatore problematico”. Isolare il gioco significa contribuire al fenomeno della desertificazione delle città, che diventano sempre meno sicure, e privare i giocatori dell’importante supporto rappresentato dagli operatori, che sono i primi a poter porre un argine al gioco eccessivo. “Tutelare il gioco fisico significa tutelare il gioco legale – ha concluso Zamparelli – e contrastare l’illegalità ancora dilagante in questo paese”.