Lombardia: a Brescia l’assemblea dei delegati Fiom Lombardia

Lombardia: a Brescia l’assemblea dei delegati Fiom Lombardia

Milano – Martedì 17 settembre alle ore 9.30 a Brescia, presso la Camera di Commercio in via Einaudi 23, si terrà l’attivo delle Assemblee Generali delle Fiom Cgil Lombarde. La FIOM-CGIL Nazionale ha lanciato una campagna di assemblee regionali, sotto il titolo Uniti per la dignità, partita l’11 settembre e che terminerà il 18 settembre, prima del prossimo incontro con Federmeccanica previsto per il 19 settembre. In Lombardia l’obiettivo è di discutere con i gruppi dirigenti dei 14 territori per fare il punto sullo stato della trattativa per il contratto dell’industria metalmeccanica che interessa oltre 1 milione e mezzo di lavoratori e lavoratrici, ma anche per affrontare temi cruciali come i contenuti della prossima legge di bilancio che il Governo dovrà presentare a breve e che, in linea con le politiche di questo Governo, ci si aspetta che continui a non dare una risposta al mondo del lavoro e alle reali esigenze delle persone. Il Segretario Generale Fiom Cgil Lombardia, Antonio Castagnoli, afferma: “Siamo un Paese che non ha politiche industriali: ancora oggi la maggioranza delle assunzioni avviene in modo precario e il Governo non affronta in modo serio il tema della sicurezza sul lavoro.  La ripresa dalla pausa estiva è preoccupante, anche in Lombardia le richieste di ammortizzatori sociali sono in continuo aumento su tutti i settori, dall’automotive all’elettrodomestico, passando per l’elettronica e il settore siderurgico. Di fronte a questa situazione, ci chiediamo che tipo di ruolo intendano sia il Governo sia la Regione Lombardia”. Di questi temi discuteranno le delegate e delegati, alla presenza del Segretario della CGIL Lombardia Alessandro Pagano e del Segretario nazionale della FIOM-CGIL Samuele Lodi. Ai nostri lavori saranno presenti anche delegate e delegati della scuola e della funzione pubblica, per affrontare insieme il tema dell’autonomia differenziata che rischia di impattare negativamente sulla sanità e sull’istruzione e che metterebbe a rischio i contratti nazionali, sia nel settore pubblico sia nel privato.