Milano: via libera alle indennità dei rappresentanti dei Municipi

Milano – Via libera della Giunta a una proposta di delibera rivolta al Consiglio comunale, che servirà a sbloccare le indennità di funzione dei componenti degli organi esecutivi decentrati. Il testo, che recepisce il decreto del Ministero dell’Interno di concerto con il MEF, pubblicato lunedì scorso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, ripristina gli emolumenti come segue: al Presidente di Municipio un’indennità mensile di funzione pari al 60% dell’indennità mensile di funzione degli Assessori comunali; agli assessori municipali un’indennità mensile di funzione pari al 40% dell’indennità mensile di funzione riconosciuta al Presidente di Municipio; ai consiglieri municipali un gettone di presenza per l’effettiva partecipazione alle sedute di Consiglio municipale e delle Commissioni consiliari municipali pari al 50% del gettone riconosciuto ai Consiglieri comunali, per un numero massimo retribuibile di undici gettoni al mese; al Presidente del Consiglio di Municipio un’indennità mensile di funzione pari al 30% dell’indennità mensile di funzione del Presidente di Municipio. Dopo l’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale verranno, dunque, sbloccati i pagamenti delle indennità dei Presidenti e dei 27 assessori dei nove Municipi, la cui sospensione si era verificata a partire dalla conversione in legge (la numero 38 del 25 marzo 2024) dell’articolo 4 del Decreto-Legge n. 7 del 29 gennaio 2024, che demandava ad un decreto del Ministro dell’Interno – da adottare entro i successivi sessanta giorni di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza Stato Città – il compito di stabilire i criteri e le modalità con cui i comuni possono riconoscere agli amministratori locali le indennità di funzione. Il blocco dei pagamenti è stato determinato da una divergenza interpretativa fra Governo e comuni di due articoli, l’82 e il 17, del TUEL, il Testo unico degli Enti Locali. Il primo prevede e disciplina i limiti di spesa rispetto alle retribuzioni delle allora circoscrizioni, il secondo stabilisce che le città con oltre 300mila abitanti possono istituire forme più accentuate di decentramento, i Municipi, appunto. Due articoli che i comuni, e nello specifico Milano nel passaggio dalle Zone ai Municipi, hanno interpretato in combinato disposto. Con la nuova norma è il Viminale a stabilire i criteri e le modalità con cui adesso i comuni possono riconoscere agli amministratori e alle amministratrici locali le indennità e gettoni di presenza. “Questa proposta di delibera – dichiara l’assessora al Decentramento Gaia Romani – rappresenta il passaggio preliminare al Consiglio comunale, che ci permetterà di chiudere un capitolo lungo e sofferto, nel quale abbiamo potuto registrare l’elevato spirito di servizio dimostrato da presidenti e assessori di Municipio nei confronti della collettività. Dopo mesi di incertezza e lavoro politico comune, abbiamo fissato nero su bianco criteri precisi per ristabilire una cornice condivisa che riconosce e prende atto dei passi in avanti fatti dalle città sul decentramento. In questo modo l’esistenza dei Municipi non può essere più messa in discussione. Questo decreto, non soltanto riconosce come corretta l’interpretazione fatta dai comuni dell’articolo 17 del TUEL, ma fa ordine rispetto alle figure esecutive dei Municipi e al riconoscimento della loro retribuzione con dei tetti che permettono a tutte le città, che già li avevano, di ristabilire lo status quo. Un risultato per nulla scontato, ottenuto senza penalizzazioni rispetto a quanto riconosciuto finora, e che ci dà la possibilità di avviare ragionamenti più ampi sull’intera architettura istituzionale”.