Al via il Forum Impresa Cultura Italia di Confcommercio

Pesaro – Al via la quarta edizione del Forum di Impresa Cultura Italia – Confcommercio, dedicato quest’anno al rapporto tra Turismo e impresa culturale: bellezza, territori e destinazioni. Ad aprire i lavori è stato il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Quest’anno il tema scelto mette al centro due anime importanti del nostro Paese: la cultura e il turismo. La prima è la componente più giovane, che si è rivelata con la nascita di Impresa Cultura Italia, che con il Presidente Carlo Fontana abbiamo fortemente voluto nel 2018. Il turismo invece è una delle componenti più classiche e radicate della nostra identità fin dagli anni ’50. Io sono convinto che cultura e turismo debbano essere tanto autonome quanto costantemente in dialogo, capaci di esprimere un’immagine dell’Italia forte e unitaria. Due medaglie diverse che mostrano la faccia migliore del nostro paese”. Il primo panel della giornata è stato dedicato al tema Investire sulla cultura. Impatto e ricaduta degli eventi culturali sull’economia e sul territorio. La professoressa Martha Friel dell’Università IULM. ha dato una panoramica sul volume del turismo musicale in Italia. Il turismo legato ai festival culturali offre numeri e impatti economici importanti, considerando che parliamo di più di 1700 eventi mappati in tutta Italia. Una grandissima risorsa per il turismo nazionale. Si evince, in particolare, una grande presenza del pubblico straniero per i festival operistici e di musica classica: l’Arena di Verona Opera Festival ha raccolto 402.722 spettatori totali, con un pubblico proveniente da ben 125 Paesi (solo la Germania ha contribuito con 80.000 spettatori). Al Festival Verdi il 43,5% dei 19.065 spettatori provenienti da fuori Parma, di cui 1 su 4 è straniero. Al Festival Donizetti Opera hanno partecipato 13.120 spettatori con il 40% di stranieri nelle recite, mentre il 93% dei gruppi organizzati provenienti dall’estero. Infine, il Rossini Opera Festival hanno partecipato 13.576 spettatori, con il 50% di pubblico internazionale. Le esperienze legate alla musica sono sempre più ricercate in quanto offrono anche l’opportunità per scoprire in modo inedito i territori. Oltre ai festival e alle rassegne musicali, anche gli appuntamenti di formazione e masterclass, nonché la movimentazione orchestre e cori a destare maggiormente l’interesse del pubblico turistico musicale. Il turismo di oggi, inoltre, è sempre guidato da multimotivazioni, motivo per cui sono sempre di più le persone che amano aggiungere al loro tour un’esperienza musicale. È un mercato interessante fatto di amanti della musica e non solo, da raggiungere con proposte su misura ed esperienze culturali “allargate” e interessati ad esperienze di territorio. La collaborazione tra spettacolo dal vivo e turismo è importante, ma è ancora da esplorare appieno. Abbiamo a disposizione un enorme patrimonio di risorse e competenze che identifica molte destinazioni, interessa non solo il turismo specializzato e supporta l’innovazione. Manca al contempo la conoscenza del mercato attuale e potenziale, nonché collaborazioni strutturate tra operatori della cultura e del turismo per un’offerta organizzata con le proposte culturali inserite in proposte di viaggio complete. In occasione del Forum, è stato inoltre annunciato che l’Università IULM si unisce all’Osservatorio sui consumi culturali di Impresa Cultura offrendo le proprie competenze per offrire una valutazione dell’indotto economico. A seguire, il professore Nicola Salvati, Direttore del Centro di Ricerca C. Dagum dell’Università di Pisa, ha esposto la ricerca L’impatto economico della grande musica internazionale sul territorio (Pesaro tra cultura e turismo). Per valutare l’impatto economico della grande musica internazionale sul territorio sono state analizzate tre date del Festival “La Prima Estate” al Lido di Camaiore (LU) e il doppio concerto di Ed Sheeran presso il Lucca Summer Festival dell’8 e 9 giugno 2024. Dai dati emerge che la componente di pubblico straniera è sempre in aumento (il 7% degli spettatori di Camaiore, con un indotto totale pari a 5,484,725 e una spesa media di 221,13%, un valore che è molto più alto rispetto al 2023, attestatosi a 195,29 euro. Il numero medio di notti per il pubblico è di 2.90, ma per gli stranieri è di 7.55: ciò implica che essi resteranno, visiteranno, creando ulteriore indotto. Per il concerto di Ed Sheeran, il è giovane – media di 32 anni – perlopiù italiano (per il 75%). Le spese più alte sono culturali (38%) e quelle di trasporto (28%): ciò dipende difatti dall’età del pubblico che, essendo più giovane, è interessato unicamente a partecipare al concerto per poi ritornare a casa, spendendo il meno possibile. Difatti, il numero medio di notti scende a 1.62.  A seguire, si è approfondito nel panel successivo il tema La cultura come destinazione. Destination management per la cultura e valorizzazione del turismo. La Presidente di ISNART e vicepresidente Confcommercio-Imprese per l’Italia Loretta Credaro ha effettuato un’importante analisi del settore turistico italiano con un focus sull’estate appena trascorsa e sui flussi turistici nelle città d’arte: “Nel periodo estivo 2024 le prenotazioni nelle città d’arte, rilevate dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo Isnart- Unioncamere, sono state più alte dell’occupazione registrata nel 2023 e nel 2019, superando il 78% per i mesi di luglio e agosto. Si conferma, quindi, il forte interesse alla fruizione del patrimonio culturale italiano, in particolare da parte del turismo straniero che, a fronte di una media nazionale del 51,2% della clientela, sale nelle principali città d’arte al 70% (84% a Venezia, 74% a Firenze, 64% a Milano e 62% a Roma).  L’’analisi condotta attraverso la location intelligence, con cui Isnart riesce a clusterizzare gli interessi prevalenti delle diverse tipologie di turisti una volta a destinazione, fa emergere come i turisti spinti da motivazioni culturali mostrino una chiara preferenza nei confronti dei comuni nei quali ricadono siti Unesco. Un plus d’attrattività che pesa ancora di più per i turisti stranieri che, nei comuni Unesco, pesano per il 57% della domanda, contro una media del 44,5% negli altri comuni italiani. La crescente domanda straniera, soprattutto verso le destinazioni culturali del nostro Paese, deve spingere necessariamente le destinazioni turistiche e le loro DMO (Destination Management Organization) – in particolare quelle connotate da un prodotto turistico ad alta vocazione culturale – ad attrezzarsi, anche tramite sistemi di analisi innovativi, in modo da poter rilevare, con tempestività, i cambiamenti in corso e organizzare, meglio e per tempo, i servizi turistici delle destinazioni. Dal lato dell’offerta, la sfida per la filiera turistica è quella di un impegno per una costante crescita della qualità media e per soddisfare le esigenze della domanda turistica in continuo cambiamento.” (imprese-lavoro.com)