Milano, QT8: pronta nel 2025 la nuova sede del Casva

Milano, QT8: pronta nel 2025 la nuova sede del Casva

Milano  – Il cantiere del CASVA, il Centro Alti Studi per le Arti Visive al Qt8, si avvia alla conclusione. La Giunta di Palazzo Marino ha deliberato nella sua ultima seduta l’assegnazione di una ulteriore e conclusiva tranche di risorse, che porterà a completare le opere in corso entro la fine dell’anno.  Il percorso di realizzazione del CASVA ha preso il via nel 2017, a partire dal progetto ideato dal gruppo di lavoro del DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico, guidato dall’architetto Mariella Brenna, con l’obiettivo di rigenerare il vecchio mercato comunale coperto di via Isernia, un edificio vincolato dal Ministero dei Beni culturali ai piedi del Monte Stella, trasformandolo in un centro di rilevanza europea per lo studio dell’architettura, dell’arte e del design del Novecento. Il progetto, ottimizzato dagli architetti Walter Patscheider e Corrado Serafini di “Architetti per Milano” e poi affidato a MM, è stato avviato nell’autunno del 2021. I lavori di realizzazione del CASVA nell’area adiacente a piazza Santa Maria Nascente hanno subito, durante il loro sviluppo, diverse variazioni tecniche, sia su richiesta della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano, della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia e di altri enti coinvolti, sia a causa di imprevisti che hanno comportato alcune varianti. Sotto la direzione di MM i lavori di rinnovo funzionale dell’ex mercato sono giunti ora alla loro fase conclusiva: i due piani della vecchia struttura, al centro del quartiere sperimentale pensato da Piero Bottoni all’indomani della Seconda guerra mondiale, sono stati completamente ripristinati e, dopo l’ultimazione dei lavori, cominceranno alla fine dell’anno le attività di allestimento degli spazi, che proseguiranno nei primi sei mesi del 2025 in parallelo alle attività di collaudo. Nel primo semestre del 2025 è previsto anche il trasferimento delle collezioni dai depositi del Castello Sforzesco, da Fabbrica del Vapore e da collezionisti privati che si sono riservati di mantenerle in attesa della nuova sede. L’intervento riguarda complessivamente 3mila metri quadri. Al piano terra apriranno alcune aule a disposizione della cittadinanza e delle associazioni del quartiere per iniziative ed eventi, uno spazio accoglienza con il bookshop, un’ampia caffetteria e uno spazio multifunzione di oltre 500 metri quadrati per mostre e convegni. Il cuore del centro di ricerca e studio sarà invece nei circa mille metri quadri del piano seminterrato, dove troverà casa il prezioso patrimonio documentale del CASVA, il cui nucleo principale è oggi ospitato al Castello Sforzesco, che raccoglie oltre trenta fra fondi e archivi di artisti, architetti e designer milanesi e lombardi – dal Fondo Sambonet all’Archivio professionale di Vittorio Gregotti, dall’archivio Antonio Cassi Ramelli a quello di Enzo Mari – con disegni, prototipi e documenti di progetti fra i più significativi del Novecento. La delibera, con l’ultima variante da 1 milione di euro, adegua complessivamente il quadro economico generale, fissando in 6,5 milioni di euro il valore finale dei lavori e in 9,1 milioni di euro la spesa complessiva dell’intervento, finanziata interamente da risorse proprie dell’Amministrazione. “Milano valorizza il suo passato e lo porta nel futuro – commenta l’assessore alle Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali, Emmanuel Conte – rigenerando luoghi che hanno perso da tempo la loro funzione. L’apertura di un nuovo polo culturale in un quartiere simbolo della storia urbanistica del Novecento, il Qt8, testimonia come la città stia crescendo in attrattività in ogni suo quartiere. Una città aperta, internazionale e orientata all’innovazione, come i grandi nomi del design e dell’architettura di cui il Casva preserva non solo la memoria ma il ruolo ancora attuale nella costante evoluzione di Milano”. “L’allestimento della sede del CASVA, con gli archivi del pensiero architettonico del miglior Novecento italiano, gli spazi collettivi della scuola elementare progettata da Arrigo Arrighetti e il recupero dell’ex padiglione espositivo costruito da Piero Bottoni in occasione della IX Triennale sono tre elementi importantissimi non solo per consolidare l’identità del quartiere, ma anche per realizzare uno dei baricentri culturali che questa Amministrazione sta creando in diverse e meno centrali zone della città – ha affermato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Un lavoro complesso e impegnativo che sta per dare i suoi frutti, a vantaggio non solo del quartiere, ma della città tutta”. (