Le nuove regole per gli affitti brevi

Roma – E’ in arrivo una stretta sugli affitti brevi:  in autunno Agenzia delle entrate e guardia di finanza avranno, infatti, nuovi e più efficaci strumenti per combattere il “sommerso” nelle locazioni turistiche, e regolare un fenomeno in continua espansione in Umbria che ha contribuito, tra l’altro, soprattutto nei centri storici, all’impennata  dei canoni per studenti e famiglie.  Entro la fine del mese di agosto, secondo le indicazioni del ministero del Turismo, anche in Umbria, infatti, dovrà essere avviata la fase sperimentale del Codice identificativo nazionale, una sorta di censimento che consentirà poi, una volta a regime l’intero sistema basato sulla messa a punto di una banca dati,  di passare sotto la lente le criticità e sanzionare i furbetti. La fase due partirà a settembre, con tempi ancora da definire. Dal 2025, però,  chi affitterà la sua struttura senza avere il codice rischierà una multa fino a ottomila euro, e ne pagherà cinquemila se tenterà di pubblicizzarla online, ammesso che riesca a farlo visto che i colossi del web, nel settore, si sono già impegnati a non accettare in futuro annunci per case-vacanza sprovviste del cosiddetto Cin. Il codice identificativo, appunto, che – una volta assegnato – dovrà essere obbligatoriamente esposto all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica. Il maxi-archivio alimenterà in modo esponenziale le possibilità di verifica da parte del Fisco. In attesa del cambio di passo, però, già si annunciano nelle prossime settimane, i consueti controlli mirati delle guardia di finanza ispirati dall’incrocio dei dati già a disposizione.