Casa, Cgil: fondo di garanzia pubblico-privato a sostegno della proprietà indivisa

Milano – Sono 16.000 gli alloggi popolari sfitti a Milano, di cui 10.364 di proprietà Aler, vuoti per carenze manutentive o in attesa di ristrutturazione e poco più di 6.000 di proprietà MM. Parte da questi dati la proposta sulle politiche abitative che la Camera del Lavoro di Milano ha presentato oggi nel corso dell’iniziativa “Casa: dalle parole ai fatti”, cui ha partecipato anche il neo assessore Guido Bardelli. “Sull’edilizia residenziale pubblica – ha dichiarato il segretario generale Cgil, Luca Stanzione – abbiamo bisogno di un fondo pubblico istituito dal Governo, perché il problema non può essere scaricato sugli enti locali. La risposta all’ERP e alla ristrutturazione dell’ERP non può essere operazione dei fondi di speculazione sugli alloggi sfitti”. Ma le politiche sulla casa devono coesistere con le politiche del lavoro, dell’inclusione, dell’istruzione per non creare ghettizzazione e aree periferiche escluse dal tessuto urbano. “Milano presenta una classe medio povera di lavoratrici e lavoratori che non riesce ad accedere ai costi della città, mentre alcuni contratti nazionali, ancora da rinnovare, prevedono un accesso al lavoro a livelli troppo bassi per consentire ad un lavoratore di vivere e lavorare a Milano”, ha sottolineato Stanzione. “Un tranviere neo assunto guadagna circa 1.000 euro al mese e ci si domanda perché non si trovano tranvieri, questo è un problema per Milano”. Mancano 300 autisti nella sola Atm, 700 dipendenti mancanti al Comune di Milano, 796 docenti lasceranno Milano nel prossimo anno scolastico per altre destinazioni. Nella sanità pubblica, in tutta la Lombardia, mancano 2.500 infermieri e 700 medici. “Ecco perché servono politiche del lavoro forti. E’ un problema che riguarda il nostro tessuto produttivo e non saranno le gabbie salariali a risolverlo”, ha detto ancora Stanzione, guardando invece ad una fonte di reddito indiretta. “Siccome la casa si mangia il 30-40% dello stipendio, se troviamo assieme una soluzione sul tema abitativo, noi stiamo aumentando i salari di Milano del 30-40%”. La proposta della Cgil è l’istituzione di un fondo di garanzia a sostegno della proprietà indivisa, con partecipazione mista tra pubblico e privato. Con l’intervento degli enti locali, che dovrebbero far confluire nel fondo il patrimonio immobiliare non residenziale e i fondi terrieri. A questa partnership i lavoratori possono guardare attraverso gli strumenti della contrattazione. È tuttavia necessaria una corresponsabilità del sistema bancario”. Stanzione lancia una provocazione: “Se il costo medio di edificazione a proprietà indivisa è di 1.800 euro al metro quadro, con un fondo di garanzia di 1 miliardo si potrebbero liberare risorse del credito per 5 miliardi, con cui edificare 2.770.000 metri quadri. Immaginando abitazioni decorose a 70 metri quadri, avremmo un intervento immediato di 40.000 alloggi, col pubblico che entra a gamba tesa in una dinamica di mercato e condiziona il mercato: una infrastruttura immateriale per far tornare Milano la città della speranza”. Sull’importanza di una forte regia pubblica si è detto oggi favorevole anche l’assessore alla Casa, Guido Bardelli, che ha aggiunto alle sue priorità anche la compartecipazione pubblico-privato, il dialogo con i corpi intermedi, la valorizzazione del capitale umano. A settembre la Camera del Lavoro presenterà un business plan dettagliato.