Milano – Giovedì 18 luglio è proclamato da FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, UGL e FAISA il primo sciopero di 4 ore del Trasporto Pubblico Locale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che, nella città di Milano, si svolgerà dalle ore 8,45 alle ore 12,45 nel rispetto delle fasce di garanzia. Lo sciopero arriva dopo mesi infruttuosi di trattative con le Associazioni Datoriali del Settore per un Contratto Nazionale che dia risposte ad una categoria di lavoratori che negli anni hanno visto peggiorare drasticamente la loro condizione lavorativa e salariale. Consapevoli del disagio che le proteste degli Autoferrotranvieri portano all’utenza e alla cittadinanza, vogliamo che l’utenza tutta sia consapevole dei reali problemi del Settore. Negli ultimi mesi si sono susseguiti scioperi del Trasporto Pubblico proclamati da Sindacati autonomi che non hanno una reale rappresentanza tra i lavoratori e non siedono ai tavoli di confronto con le Aziende del Settore; questo è frutto di leggi sbagliate sulla Rappresentanza e il Diritto di Sciopero nei Trasporti che limitano tale diritto quando necessario e inevitabile ma permettono a chi non rappresenta i lavoratori di saturare il calendario con iniziative dal sapore prettamente politico. Cgil, Cisl e Uil di categoria, da sempre attenti ai problemi della collettività, ritengono che lo sciopero in un Servizio Pubblico Essenziale come il trasporto debba essere utilizzato in occasioni straordinarie, quando come in questo caso la chiusura delle Controparti alle legittime richieste dei lavoratori non permettono il proseguo del dialogo. Questa attenzione alla collettività, che marca la differenza tra il Sindacato confederale e gli altri, è facilmente verificabile; infatti, come riportato dalla Commissione di Garanzia e dal sito di ATM, l’ultimo sciopero effettuato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti (che, assieme a Ugl rappresentano circa il 90% dei lavoratori di ATM iscritti al sindacato) risale al 16 dicembre del 2022, oltre un anno e mezzo fa. Nel nostro pensiero e in quello dei lavoratori che rappresentiamo, lo sciopero del 18 luglio e quelli che seguiranno se le trattative non riprenderanno in maniera positiva, sono azioni atte ad ottenere risposte non solo per i lavoratori ma anche e soprattutto per l’utenza e il futuro del servizio. La principale causa del deterioramento del servizio e dei disagi che l’utenza vive quotidianamente sono infatti legati alla carenza di personale, in ATM come in tutto il Settore, dovuta alle pessime condizioni a cui gli Autoferrotranvieri sono sottoposti, dai turni massacranti ai rischi legati alla sicurezza fino ai bassi salari che, soprattutto in una città come Milano, pongono questi lavoratori in una condizione di forte criticità. Numerosi sono stati gli appelli inascoltati da noi fatti al Governo e al Comune di Milano per intervenire sul Settore con i giusti finanziamenti, per migliorare il servizio e le condizioni di vita e di lavoro del personale che quotidianamente svolge il proprio lavoro responsabilmente. Respingiamo con forza la narrazione che siamo la categoria che sciopera il venerdì per garantirsi il “week end lungo” come abbiamo più volte sentito dire anche da esponenti politici che hanno la responsabilità di garantire alla cittadinanza un trasporto di qualità; gli autoferrotranvieri lavorano abitualmente il week end e i giorni festivi per garantire il diritto alla mobilità di tutti e tutte, subendo spesso la legittima rabbia dell’utenza senza avere responsabilità alcuna. Per questi motivi siamo costretti a scioperare e a chiedere la solidarietà e la comprensione dell’utenza e della cittadinanza, perché la nostra protesta diventi la protesta di tutti per un servizio di trasporto di qualità, attento ai bisogni dei cittadini, all’ambiente e perché il lavoro dell’autoferrotranviere ritorni ad essere una professione ambita in un Settore attrattivo e pronto alle sfide future.