Istituto minorile Beccaria, Fp Cgil Milano: “Il carcere non è più sicuro!”

Milano – Non esiste a Milano un luogo meno sicuro del carcere minorile. È quanto mai necessario che tutti i soggetti che hanno la responsabilità di gestire la situazione dell“I.P.M. Beccaria” intervengano nell’immediato o i danni diventeranno incalcolabili. “Il Beccaria è oramai da mesi, quasi ciclicamente, al centro dei fatti di cronaca della città ma se il clamore mediatico si accende ad intermittenza, con l’urgenza della notizia, tra evasioni e rivolte, la quotidianità sommersa del carcere minorile è consumata da situazioni ed episodi gravissimi, che rappresentano la vera minaccia alla sicurezza sociale – denuncia Cesare Bottiroli, segretario della Fp Cgil Milano-. In questo contesto, le lavoratrici e i lavoratori, siano della Polizia Penitenziaria o delle professionalità civili (vedi le educatrici e gli educatori), lamentano da tempo condizioni di lavoro intollerabili. Oltre alla cronica carenza di personale, tante volte segnalata e ancora senza rimedio, dobbiamo evidenziare pesanti carenze strutturali che mettono ancora più a repentaglio la loro incolumità e quella dei detenuti”. A seguito dei numerosi episodi violenti accaduti nelle scorse settimane, sono pesanti i danni subiti dalla struttura e sembrerebbe che non si sia ancora provveduto ai necessari interventi manutentivi e alla messa in sicurezza. “Ci giungono segnalazioni di sezioni quasi completamente distrutte, con blindi sradicati e penzolanti e porte che, per qualche tempo, sono state sostituite da tendine! In questo quadro di degrado e sfascio – evidenzia Bottiroli -, continuano gli episodi di aggressione ai Poliziotti penitenziari: nei giorni scorsi, durante consuete operazioni di controllo, sono stati ritrovati un telefono ed un certo quantitativo di sostanza stupefacente. Subito dopo alcuni detenuti hanno aggredito uno degli agenti, costretto alle cure ospedaliere. Sono anche sempre più frequenti i lanci di telefonini e di droga dall’esterno verso l’interno del carcere ed è molto difficile per i pochi agenti intercettarli, anche per le falle strutturali che consentono, con relativa facilità, azioni simili”. “Nonostante ciò, è encomiabile l’attaccamento al dovere degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria e delle operatici e operatori civili che continuano a lavorare in condizioni difficilissime e ad alto rischio – aggiunge il segretario della Fp Cgil Milano -. Un impegno e una dedizione che l’Amministrazione pare ostinatamente non vedere, per non dire riconoscere. Crediamo che questa ostinazione vada invece messa per migliorare, nel concreto e in tempi stretti, le condizioni generali e particolari del Beccaria: luogo di persone che non va, come ora, abbandonato a sé stesso. E come Fp Cgil faremo sempre la nostra parte per rivendicarlo”.