Edilizia scolastica. Il Comune di Milano vince il ricorso sul mancato finanziamento per le scuole di Via Rimini e Via Sant’Abbondio. Il Ministero dovrà dare al Comune 6 milioni di euro.

Milano – Il mancato finanziamento di 6 milioni di euro da parte del Ministero per la riqualificazione dei poli scolastici di via Rimini e via Sant’Abbondio dovrà essere riconosciuto al Comune di Milano. Lo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato, a cui il Comune si era rivolto lo scorso anno per valutare il pronunciamento del Tar che aveva confermato la legittimità del mancato punteggio assegnato nel bando pubblicato dal Ministero dell’Istruzione nel 2021 ai due progetti candidati da Palazzo Marino. Tali progetti, oggetto della sentenza, sono entrambi destinati a ospitare poli dell’infanzia e riguardano la bonifica e demolizione dell’edificio di via Sant’Abbondio 27 e la realizzazione di un nuovo polo dell’infanzia in via Rimini 25. In base a quanto era stato elaborato dagli uffici al momento della candidatura al bando emesso dal Miur nel 2021, ciascun progetto prevedeva un importo di lavori stimato di circa 6 milioni di euro, metà dei quali da reperire attraverso i fondi messi a bando. A conclusione dell’iter di accoglimento delle domande, il Comune di Milano si era visto in un primo momento assegnare nella graduatoria provvisoria un punteggio che aveva permesso ai due progetti di rientrare tra quelli aggiudicatari del finanziamento. Nell’ottobre 2022 un aggiornamento della graduatoria, e quindi dei punteggi assegnati, aveva visto invece una diminuzione di quelli attribuiti ai due progetti milanesi, escludendoli dalla possibilità di ricevere il contributo messo a bando. A fronte di tale comunicazione, dopo innumerevoli tentativi di interlocuzione con gli uffici del Ministero che non hanno sortito nessun risultato, il Comune di Milano aveva quindi deciso di ricorrere al Tar del Lazio, che però si era pronunciato a favore del Miur sulla decisione di decurtare 20 punti ai progetti oggetto del ricorso. La sentenza del Consiglio di Stato di ieri, a cui Palazzo Marino aveva chiesto di pronunciarsi vista la posizione espressa dal Tar, ha di fatto sancito la legittimità delle richieste del Comune di Milano, confermando che i due progetti erano ammissibili al finanziamento. Il Consiglio di Stato ha quindi concluso che l’accoglimento dei motivi impone al Ministero la riattribuzione ai progetti del Comune dell’originario punteggio, con conseguente obbligo di correggere la graduatoria. Ha inoltre precisato che laddove non fosse più materialmente possibile, per il Ministero procedente, rielaborare la precedente classifica di gara al fine di attribuire la posizione effettivamente spettante alla parte appellante – il che è probabile atteso che il finanziamento di cui si discute è ormai confluito nel Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza il quale segue una diversa disciplina – va sin d’ora accolta la domanda di risarcimento danni formulata in subordine dalla parte appellante, la cui quantificazione è agevole perché corrisponde al valore del finanziamento che sarebbe spettato alla parte appellante, laddove la procedura competitiva fosse stata correttamente amministrata e portata a termine.