Confindustria: “Fabbrica Europa”, per recuperare competitività

Confindustria: “Fabbrica Europa”, per recuperare competitività

Roma – Confindustria ha presentato un manifesto “Fabbrica Europa”, idee e proposte in vista delle prossime elezioni europee e della Commissione che prenderà le redini del continente. “Il futuro dell’Europa è legato all’industria – si legge nell’introduzione – che solo se è competitiva potrà garantire prosperità, benessere e pace sociale nel nostro continente (Rinascimento industriale). L’Europa ha un ruolo fondamentale per la vita delle imprese italiane: il mercato interno è ormai il nostro riferimento principale (più del 50% dell’export italiano avviene nell’Ue) e le regole europee stabiliscono oltre il 70% della normativa di riferimento. Il Parlamento europeo che sarà eletto nel prossimo giugno dovrà velocemente intraprendere azioni forti e decise”. “Fabbrica Europa” è il risultato di questa consultazione capillare. Una serie di raccomandazioni con un unico comune denominatore: rimettere l’industria al centro dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale basata sulle tre declinazioni della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e supportata da un adeguato livello di investimenti”. Poi le proposte. Rafforzare ed ampliare la rete di accordi di libero scambio (FTAs) e assicurarne l’implementazione. Sarà necessario andare avanti sui negoziati da poco rilanciati, in particolare il MERCOSUR, e aprirne di nuovi per intensificare le relazioni bilaterali con i paesi e con i blocchi d’integrazione economica dell’Asia (in particolare i Paesi ASEAN), dell’Africa e dell’America Latina. Assicurare parità di condizioni (level playing field) e tutelare gli interessi delle imprese europee. Rafforzare la difesa comune europea e migliorare il coordinamento tra Ue e NATO. Affiancare al Green Deal una politica industriale europea per restare al passo nella corsa globale alle tecnologie del futuro. È importante adottare un approccio di neutralità tecnologica, e istituire fondi europei che supportino e integrino gli investimenti nelle varie tecnologie e fonti energetiche. Vanno inoltre implementate con gradualità e proporzionalità le nuove regole in materia di finanza sostenibile destinate a cambiare profondamente i rapporti commerciali tra le imprese e tra imprese e sistema finanziario, anche giungendo alla definizione di standard semplificati per le PMI. Completare l’integrazione dei mercati dell’energia elettrica, creare un mercato unico del gas e sviluppare una strategia europea per l’energia nucleare. Riformare le regole ETS (Emission Trading Scheme) e rafforzare il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism). Promuovere l’economia circolare e la simbiosi industriale nei modelli di business. Andrà definito e armonizzato un quadro regolatorio chiaro e completo che possa stimolare innovazioni per l’uso efficiente delle risorse produttive. Favorire le politiche europee per la competitività dell’industria nella transizione digitale. Sul fronte infrastrutture, completare tempestivamente la rete transeuropea di trasporto (TEN-T). Garantire un percorso di transizione verso la mobilità green che prenda in considerazione molteplici soluzioni, in linea col principio della neutralità tecnologica. Garantire l’uniformità nell’applicazione del diritto Ue. È necessario che gli Stati membri implementino il diritto dell’Ue in modo uniforme e coerente, così da evitare il fenomeno del “gold plating”, che comporta l’aggiunta di requisiti nazionali eccessivi oltre quanto stabilito dalle normative dell’Unione. Necessario l’equilibrio di bilancio, politica di coesione e investimenti a sostegno della competitività. Promuovere l’adozione di strumenti adeguati a gestire le transizioni occupazionali, rilanciare le politiche attive del lavoro e favorire l’occupabilità. Promuovere la formazione continua dei lavoratori (lifelong learning). Ridefinire gli strumenti esistenti in materia di aiuti di Stato, affinché siano più adeguati alle specifiche esigenze delle imprese. È indispensabile prevedere misure agevolative per midcap e small midcap, adeguare i criteri di definizione di PMI sulla base dell’inflazione, eliminare vincoli eccessivi per agevolare le grandi imprese e semplificare e velocizzare le procedure IPCEI (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo). Preservare la centralità del sistema brevetti e l’attrattiva per gli investimenti. Perseguire una maggiore autonomia e contribuire al rafforzamento della posizione europea nella produzione e fornitura di beni e servizi sanitari. Legiferare meglio per sostenere la competitività delle imprese.