Educare alla pace e al dialogo: la mission delle Cattedre Unesco italiane riunite all’Università dell’Insubria a Como

Università dell'Insubria
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Educare alla pace e al dialogo: la mission delle Cattedre Unesco italiane riunite all’Università dell’Insubria a Como

Como – In occasione dell’International day of education, Giornata internazionale dell’istruzione, si è tenuto questa mattina a Como il secondo convegno nazionale della rete delle 44 Cattedre Unesco italiane (Recui), dedicato al tema «Educazione alla pace e processi di dialogo» e ospitato dall’Università dell’Insubria, Dipartimento di Diritto economia e culture, nella cornice del Chiostro di Sant’Abbondio. L’importante consesso è stato coordinato dalla professoressa Barbara Pozzo, che dal 2018 è titolare della Cattedra Unesco per «Gender equality and women’s rigths in the multicultural society», ovvero «Eguaglianza di genere e diritti delle donne», carica rinnovata nel 2022 per altri quattro anni, con la finalità di sviluppare e migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei diritti umani, con particolare riferimento ai diritti delle donne. Il programma Unesco Chair, nato nel 1992, conta 950 cattedre in tutto il mondo, di cui 44 in Italia: un network che si confronta costantemente sulle tematiche care all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, tra cui la pace e la sicurezza nel mondo. Il focus della giornata comasca è stata l’educazione, con un accento sui compiti che le università potrebbero assumere nel processo di life-long-learning e nel dialogo col territorio. C’è stato anche un approfondimento sull’Africa, a cui sono dedicati ben 27 progetti educativi nella Rete delle Cattedre, che sul tema sta preparando il Rapporto Africa Concept da mettere a disposizione del Governo italiano e delle Istituzioni internazionali. La mattinata si è aperta con i saluti delle autorità. Il sindaco di Como Alessandro Rapinese è stato rappresentato all’assessore Chiara Bodero Maccabeo, che ha tra le sue deleghe i rapporti con le università: «Sono qui anche per sottolineare il proficuo e prezioso rapporto esistente tra la città di Como e l’università, rapporto che si fonda sulla certezza dell’importanza dello sviluppo della cultura e delle nuove generazioni». Il sindaco di Varese Davide Galimberti, in collegamento da Palazzo Estense: «Confermo l’importanza dell’ateneo in questo contesto territoriale, con collaborazioni che si consolidano di giorno in giorno e costituiscono un valore aggiunto. Ospitare un incontro come quello di oggi vuol dire rafforzare questo valore aggiunto che è dato dal territorio, da un contesto socio-economico bipolare, di confine, che ha una vocazione internazionale significativa e nel quale il ruolo della cultura è fondamentale». Alessandro Fermi, assessore di Regione Lombardia all’Università alla ricerca e all’innovazione: «Sono contento da comasco che questo incontro si tenga proprio qui a Como. Questa università, che ha una vocazione insubre e un forte radicamento con il territorio, si inserisce in una realtà lombarda particolarmente florida offrendo ai ragazzi che, per scelta o per necessità non vogliano spostarsi, la possibilità di formazione. Io sono un sostenitore della Lombardia dei territori, anche dell’Italia dei territori, e degli atenei che, come l’Insubria, hanno sviluppato con grande capacità e perseveranza i propri programmi di studio e i propri insegnamenti nelle varie province lombarde. L’incontro di oggi, di grande collaborazione internazionale, permette di respirare con una sola iniziativa stimoli, visioni, idee, progetti dei singoli territori e per questo vi ringrazio, anche a nome del presidente Fontana». Il magnifico rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue: «Abbiamo sempre creduto in questi valori, il nostro anno accademico si è aperto proprio con il tema dell’inclusione: abbiamo voluto sottolineare a 360 gradi il nostro impegno nell’insegnamento dei principi dell’inclusione, della solidarietà, dell’aiuto nei confronti dei meno fortunati, e questo perché ci crediamo fortemente. Oggi è una giornata che evidenzia ancora di più il significato di insegnare pace, dialogo e inclusione: se non continuiamo ad insegnarle – da docenti e da discenti insieme – il mondo rischia di diventare un posto troppo piccolo tra qualche anno per tutti noi, per il genere umano. Questi valori sono alla base della sopravvivenza dell’umanità nel suo insieme e l’università ha la responsabilità di portarli avanti e trasmetterli al futuro, ai nostri giovani». Patrizio Bianchi, già ministro dell’Istruzione del governo Draghi, oggi portavoce delle Cattedre Unesco italiane: «Il convegno annuale della Recui, la rete delle 44 cattedre Unesco operanti in Italia, è dedicato, oggi a Como, all’educazione alla pace, seguendo le indicazioni del documento Unesco firmato da 194 paesi, a cui ho lavorato sia come ministro dell’Istruzione nel governo Draghi che, più recentemente, come coordinatore delle Cattedre Unesco italiane. Educare alla pace vuol dire intervenire per ricercare pace e sviluppo anche nei luoghi più critici e per questo la nostra massima attenzione è dedicata all’Africa, mettendo a sistema le tantissime azioni che già oggi stanno svolgendo le Cattedre italiane verso i Paesi africani, fornendo un contributo vero e concreto allo sviluppo della pace nel mondo». Sono poi intervenuti il coordinatore delle Città Creative Unesco italiane Vittorio Salmoni, i titolari o i delegati delle Cattedre Unesco italiane (tra cui il rettore dell’Università di Brescia Francesco Castelli) e, con un messaggio online, il segretario generale della Commissione nazionale Italiana per l’Unesco Enrico Vicenti. La professoressa Barbara Pozzo, che ha coordinato tutto l’evento, ha parlato dello sviluppo sostenibile come strumento di dialogo, argomento approfondito anche da Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis). Patrizia Lombardi, presidente della Rete universitaria sullo sviluppo sostenibile (Rus), ha analizzato il rapporto tra questa e le Cattedre Unesco. Stefano Bonometti, direttore del Teaching and Learning Center dell’Università dell’Insubria, ha affrontato il tema delle Cattedre Unesco nel dialogo con le Università. Al termine della mattinata, una discussione su pace, migrazioni e transdisciplinarietà moderata dal professor Andrea Lenzi, con la partecipazione degli esperti Marco Mascia, Raimondo Cagiano de Azevedo e Paolo Orefice, e una relazione sulle attività delle Commissioni Recui moderata da Raimondo Cagiano de Azevedo con i delegati. Nel pomeriggio l’assemblea delle Cattedre Unesco, con comunicazioni, discussioni sul programma 2024 e l’approvazione dello Statement sulle Migrazioni del gruppo di lavoro ad hoc, oltre al conferimento del Premio nazionale per i Diritti umani a quattro classi di scuole di diverse città da parte della Federazione italiana dei club per l’Unesco.