100 anni di architettura a Milano

Milano – Tanta partecipazione per l’anniversario che ha costituito l’occasione per riscoprire un secolo di storia dell’Ordine e dei suoi iscritti. La legge n. 1395 del 24 giugno 1923, che istituiva gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, è stata la leva per il progetto speciale “100 anni di architettura: 1923-2023”. Un ricco palinsesto di iniziative distribuite lungo l’anno organizzate dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano e dalla sua Fondazione. Hanno partecipato agli eventi oltre 2.100 persone, con un interesse registrato anche da parte di non architetti, a dimostrazione della trasversalità delle iniziative. Dei partecipanti il 12% si registra tra gli under 35. Da segnalare le 7 proiezioni al cinema Arlecchino, i 3 itinerari di architettura e le 6 visite a fondazioni, archivi e musei (Albini, Caccia Dominioni, Magistretti, Museo del Design di Triennale e Museo Kartell, oltre alla rinnovata relazione con Fondazione Castiglioni). «Non è stata una celebrazione, ma un utile momento di riflessione sul nostro mestiere di architetti, in rapporto ai mutamenti della storia e alla società», ha spiegato Maurizio Carones, vicepresidente Fondazione Ordine Architetti di Milano. «È stata l’occasione per provare a ripercorrere insieme questi cento anni di professione, con particolare riferimento alla città di Milano, intesa come ambito geografico di competenza territoriale del nostro Ordine. In questo secolo il nostro mestiere è profondamente cambiato: da una professione potremmo dire elitaria ed esclusiva, riservata a pochi, oggi questa professione viene svolta, solo nella città metropolitana di Milano, da oltre 13.000 iscritti, con un sostanziale equilibro di genere e una forte componente nelle fasce più giovani. Alta l’attenzione sul ruolo sociale dell’architetto, con questioni aperte sull’organizzazione del lavoro e del rapporto fra colleghi, con una condizione lavorativa soprattutto dei più giovani, a volte molto problematica e sulla quale anche la nostra istituzione sta investendo energie», affinché si trovino soluzioni che tengano insieme competenze, qualità del lavoro, benessere e crescita. Sono cento anni in cui si sono succeduti fatti storici determinanti, drammatici, tragici ed anche grandi rinnovamenti, in cui le discipline dell’architettura sono spesso state componenti fondamentali (pensiamo alla stagione della ricostruzione post-bellica, alla crescita delle città negli anni successivi e alle più recenti trasformazioni urbane). «E in questo senso – continua il consigliere – è un secolo in cui la città di Milano si è profondamente trasformata. È sufficiente pensare alla dimensione amministrativa (proprio nel 1923 venivano inclusi nella città undici comuni periferici come ad esempio Affori, Baggio, Niguarda, Trenno), al ruolo di Milano nel Paese, diventando, fra l’altro, città universitaria (nel 1923 si fonda la Statale di Milano), alle vocazioni tematiche (tra cui la progressiva acquisizione di un ruolo internazionale di città dell’architettura e del design). È un lavoro che ha avuto una lunga preparazione e certamente non è ancora concluso. È un progetto collettivo per il quale mi fa piacere ringraziare tutti coloro che in forme diverse hanno dato il loro contributo», conclude Maurizio Carones.