Federazione Moda Italia: puntare sui consumi di dicembre
Milano – La stima dei consumi di Natale dell’Ufficio Studi di Confcommercio è all’insegna di un rinnovato ottimismo. Il settore moda, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa ed articoli sportivi, si conferma ai primi posti della speciale classifica dei regali più desiderati. Le vendite di novembre hanno evidenziato luci ed ombre (-5,6% rispetto allo stesso mese del 2022), con il 52% dei negozi di moda che ha registrato un andamento positivo (30%) o stabile (22%) e il 48% un trend negativo. A farne le spese sono soprattutto i negozi di prossimità che fanno fatica ad uscire da una crisi dei consumi che si sta concentrando sull’abbigliamento, aggravata dagli effetti dell’inflazione sulle spese obbligate. I dati di Unioncamere e InfoCamere evidenziano un calo di oltre 9mila negozi tra il 2019 e il 2023, con particolare impatto sulle ditte individuali e le aziende meno strutturate. Questo determinerà un necessario cambiamento nei rapporti con i fornitori in termini innovativi e collaborativi, evitando una sterile concorrenza tra produzione e distribuzione e rivedendo i pagamenti e il contenimento dei prezzi. Preoccupa, poi, la proposta di Regolamento UE sull’obbligo dei pagamenti a 30 giorni nei rapporti tra aziende fornitrici e operatori commerciali. Una proposta che Confcommercio, insieme a Federazione Moda Italia, sta contrastando per prevenire conseguenze davvero gravi soprattutto per la filiera della moda. Anche per questo gli acquisti delle nuove collezioni saranno improntati su cautela e prudenza. Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: “A dicembre il clima è cambiato. C’è tanta voglia di mettersi alle spalle un anno difficile. Forse inizieranno a farsi sentire sulla fiducia dei consumatori gli effetti del taglio del cuneo fiscale e contributivo, gli incrementi delle tredicesime, la diminuzione dell’inflazione ed i minori costi dei beni energetici, oltre alla crescita dell’occupazione. Potrebbero, così, ripartire i consumi di dicembre e ridare energia ai negozi di prossimità alle prese con una stagione autunno/inverno non ancora decollata”. “Per sostenere la presenza di negozi nel nostro tessuto urbano – conclude Felloni – è importante che il Governo vada oltre al taglio del cuneo fiscale introducendo un’Iva agevolata sui prodotti di moda ed in particolare su quelli made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili ed un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti”.