Sharing Milano, Cityscoot: 750 ciclomotori abbandonati e 40 dipendenti senza lavoro
Milano – In strada rimangono ancora 750 scooter, mentre una quarantina di dipendenti hanno perso il lavoro a pochi giorni da Natale e ora non sanno se e quando riceveranno i soldi che spettano loro. Lo stop del servizio di scooter sharing Cityscoot – scrive Il Corriere Della Sera – lascia strascichi amari tra Milano e Torino. L’azienda il 21 novembre ha comunicato agli utenti che il noleggio nelle due città italiane si sarebbe fermato nove giorni dopo. «Nonostante i nostri numerosi sforzi per restare aperti, le nostre energie non sono bastate. Abbiamo un solo obiettivo: tornare. Faremo tutto il possibile per mantenere questa promessa», la spiegazione. Difficoltà economiche che riguardano la casa madre francese, a caccia di nuovi investitori. E di cui i lavoratori italiani ora pagano le conseguenze, nonostante il mercato locale non fosse in condizioni critiche. Da marzo un dirigente della società francese Prospheres, David Briend, ha preso le redini di Cityscoot. Ed è stato lui a dare la cattiva notizia alla squadra milanese all’inizio di novembre, accompagnato dallo studio legale Delfino. «Fino a pochi giorni fa ci parlavano di progetti, del business plan del 2025 – raccontano i dipendenti -. Poi, improvvisamente, la chiusura». Ai lavoratori inizialmente è stato detto che era possibile dare le dimissioni volontarie, senza alcun preavviso. Poco dopo la marcia indietro: «I soldi non bastano per tutti». Seguita da una nuova giravolta: «Fondi trovati, non c’è problema». Ma le certezze sono poche. Una parte degli addetti vorrebbe raggiungere un accordo per il licenziamento conciliato, strada che sembra non praticabile al momento. Altri si si sono rivolti al sindacato Cisl per un supporto. Altri ancora vorrebbero semplicemente ricevere quel che spetta loro, per esempio gli oneri differiti. Ma al momento non sono stati pagati nemmeno gli stipendi di novembre. «I soldi per i consulenti, invece, ci sono» commentano amari i lavoratori. Intanto, resta da capire anche il futuro degli scooter elettrici, la cui gestione potrebbe passare ad altri operatori se non venissero trovati nuovi investitori per Cityscoot. Solo una parte dei mezzi è stata ritirata nei magazzini. Circa 750 sono rimasti in strada a Milano e rischiano una perdita di valore e un deterioramento delle batterie. «Per due volte ho sollecitato la rimozione di fronte allo stabile che amministro in via Chiasso 11, in zona Mac Mahon, di un Cityscoot numero 1757, veicolo in sharing tra i tanti che infestano Milano, e che è abbandonato da due settimane, contribuendo al degrado della mia città» segnala al Corriere un lettore, Maurizio Beratta.