CGIL, diritto all’equo compenso, voci e proposte a confronto

CGIL, diritto all’equo compenso, voci e proposte a confronto

Milano – Domani, mercoledì 8 novembre, a Milano, presso la Camera del Lavoro in Corso di Porta Vittoria 43, “Diritto all’equo compenso. Voci e Proposte a confronto”, tavola rotonda organizzata da NIdiL CGIL Nazionale e Apiqa CGIL con Andrea Borghesi, Segretario Generale NIdiL CGIL; Maria Grazia Gabrielli, Segretaria Nazionale CGIL; Manuel Giovanati, Presidenza nazionale Vivace!; Francesco Monticelli, Ufficio Studi Confprofessioni; Silvia Santilli, vice-Presidente Acta. Apertura dei lavori alle 14,30 con i saluti della Segretaria Generale di NIdiL CGIL Milano, Claudia Di Stefano, e l’introduzione di Roberta Turi, Segretaria Nazionale NIdiL CGIL. Durante il dibattito, sono previsti gli interventi di lavoratori e lavoratrici con partita IVA. Verso gli scioperi proclamati da CGIL e UIL per novembre, i sindacati incontreranno associazioni, lavoratrici e lavoratori per condividere proposte e punti di vista sulla situazione del lavoro autonomo in Italia. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’INPS sugli iscritti alla Gestione Separata in via esclusiva, in Italia i professionisti non iscritti agli ordini professionali (partite IVA individuali) sono circa 380 mila, in crescita costante, soprattutto fra le donne. Il loro reddito annuo, nonostante l’inflazione all’8,1%, nel 2022 rispetto al 2021 è rimasto invariato, con una media di circa 16,9 mila euro lordi. Una media che, però, non racconta che, in realtà, il 46,3% guadagna meno di 10 mila euro e solo il 21,3% supera i 25 mila euro lordi. Preoccupante anche il differenziale (26,5%) tra reddito medio degli uomini (19.465 euro circa) e delle donne (14.313 euro). Inoltre, gli effetti di questa situazione, dal punto di vista previdenziale, saranno devastanti: i contribuenti netti (coloro che versano senza avere un solo euro di contributo accreditato ai fini della pensione e di altre prestazioni) sono quasi 30mila (22%), ma solo il 36% raggiunge i 12 mesi di contribuzione necessari per avere un anno di contributi. “È necessario che il governo intervenga sulle dinamiche del mercato del lavoro con interventi strutturali – commenta Andrea Borghesi, Segretario Generale NIdiL CGIL – è ora di definire per tutti i lavoratori e le lavoratrici un compenso minimo agganciato ai minimi retributivi previsti dai CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per analoghe professionalità. Questo è un terreno comune di azione e di lotta per il lavoro: un salario minimo orario per i subordinati e un equo compenso per collaboratori e professionisti che comprenda la quota di contributi previdenziali a loro carico. Si realizzerebbe così un pavimento salariale non sfondabile, valido per tutti, che aumenterebbe il reddito disponibile, rafforzerebbe la contrattazione collettiva e ridurrebbe il dumping tra tipologie contrattuali che oggi è a tutto vantaggio delle imprese.”