I sindacati al comune di Milano: politiche occupazionali e risorse insufficienti

Milano – Nella giornata di ieri si è svolto l’incontro tra l’Amministrazione Comunale, le organizzazioni sindacali e la RSU del Comune di Milano relativo all’aggiornamento del Piano delle Politiche Occupazionali e  delle assunzioni, che l’Amministrazione si era impegnata a calendarizzare in tempi brevi in occasione del  tentativo di conciliazione svolto in Prefettura lo scorso 19 luglio 2023. Le proposte presentate dall’Amministrazione sono state ritenute da tutte le parti sindacali presenti al  tavolo assolutamente insufficienti e totalmente inadeguate a dare risposta all’esigenza più volte  manifestata dalle organizzazioni sindacali e dalla RSU, in ultimo con la presentazione della piattaforma relativa al nuovo  Contratto Decentrato Integrativo, in cui si chiede “un grande investimento di risorse e di progettualità  che preveda un piano di assunzioni straordinario, ben oltre il turn over, collegato anche allo stop a  qualsiasi esternalizzazione dei servizi ed all’avvio di un percorso di internalizzazione di quelli  esternalizzati in passato, con tutela delle lavoratrici e lavoratori attualmente impegnati.” I numeri presentati dall’Amministrazione non sono neanche sufficienti a garantire la copertura dei pensionamenti programmati; a questa situazione drammatica si aggiunge un ritardo ingiustificabile sulle  assunzioni già deliberate, frutto degli accordi sottoscritti negli anni precedenti tra le parti, il cui numero ha  raggiunto la cifra incredibile di quasi 700 posti di lavoro. Per noi questa situazione è inaccettabile, la mancata realizzazione delle assunzioni già deliberate e la  proposta di un piano assunzionale che pianifica un ulteriore riduzione dei dipendenti comunali, già scesi al  minimo storico di 13.272 dipendenti al 13.12.2022, trova le organizzazioni sindacali e la RSU totalmente contrarie. Se non si assume personale i servizi chiuderanno, il carico di lavoro, già molto pesante, è destinato ad  aumentare ulteriormente, il perimetro delle funzioni pubbliche e dei diritti garantiti dal Comune ai cittadini è  destinato a restringersi ulteriormente. Noi non possiamo accettare questa situazione. Per questi motivi, richiamato il mandato che nelle assemblee ci è stato dato dalle lavoratrici e lavoratori, riattiveremo immediatamente dandone comunicazione all’Amministrazione ed alla Prefettura lo stato di  agitazione, che era stato soltanto sospeso a seguito del tentativo di conciliazione in Prefettura dello scorso  luglio. Nei prossimi giorni verrà definito il calendario delle iniziative su un tema così centrale nelle nostre  rivendicazioni come quello delle assunzioni, che verrà comunicato a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’ente. Ci aspetta un periodo di forte mobilitazione nel quale tutti noi, parti sindacali e lavoratrici e lavoratori  comunali, siamo chiamati ad un impegno straordinario per la difesa del lavoro e del servizio pubblico per un significativo incremento delle risorse economiche destinate alla crescita dei salari e alla  valorizzazione del nostro ruolo, per invertire una tendenza di svalorizzazione e riduzione del numero e  delle funzioni dei dipendenti pubblici che invece, a partire dal Comune di Milano, ci deve vedere  impegnati a riportare al centro del dibattitto e dell’azione delle pubbliche amministrazioni il tema  della centralità del lavoro e dei diritti di lavoratrici e lavoratori.