ANCE Lombardia: ripristinare la norma sulle bonifiche

Tiziano Pavoni, Ance giunta componenti, Brescia 1 ottobre 2019. Ph Fotolive Filippo Venezia

Milano – “Con la sentenza della Corte Costituzionale, pubblicata lo scorso lunedì, si bloccano tutti i procedimenti autorizzativi in corso per i quali non era ancora stato approvato il progetto di bonifica e questo per gli operatori ha degli effetti devastanti”. Così commenta il Presidente di ANCE Lombardia, Tiziano Pavoni, in seguito alla diffusione del testo della sentenza e alla presa di coscienza degli effetti della dichiarazione di incostituzionalità della norma regionale che dal 2006 aveva delegato ai Comuni lombardi le funzioni relative alle procedure operative e amministrative inerenti gli interventi di bonifica, di messa in sicurezza e le misure di riparazione e di ripristino ambientale dei siti inquinati che ricadono interamente nell’ambito del territorio di un solo comune. “Questa novità bloccherà tutti i processi di rigenerazione urbana per i quali gli operatori economici hanno investito tempo e risorse, rimandando a un tempo da definirsi, il momento nel quale sarà ripristinata la salubrità dei luoghi, con un danno anche per la cittadinanza. Quello che chiediamo” prosegue il Presidente Pavoni “è che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si attivi immediatamente affinché tale possibilità di trasferimento di funzioni ai Comuni venga riconosciuta nella normativa statale, superando quindi l’incostituzionalità della norma lombarda”.