Allarme ANCE: bloccate le bonifiche da sentenza della Consulta

Allarme ANCE: bloccate le bonifiche da sentenza della Consulta

Milano – Allarme Ance Assimpredil per la decisione della Consulta sulle bonifiche. Regina De Albertis ha inviato una lettera agli associati, ecco il testo. “Vi scrivo per informarvi di una emergenza gravissima che da oggi sta bloccando tutte le iniziative imprenditoriali immobiliari in Lombardia, inclusi i grandi cantieri  per le opere pubbliche e le Olimpiadi. L’altro ieri sera la Corte Costituzionale con la sentenza n.160/2023, pubblicata ieri in gazzetta ufficiale, ha annullato l’art. 5 della legge regionale n. 30/2006 con  cui la Regione Lombardia ha delegato ai Comuni i poteri amministrativi e  autorizzatori nell’ambito dei procedimenti di bonifica. Nel solo Comune di Milano da oggi si bloccano 458 procedimenti di bonifica in  corso, inclusi quelli dei grandi cantieri per le Olimpiadi, mentre in tutta la  Lombardia sono coinvolti nel blocco un totale di 2.200 procedimenti. Vi segnalo che l’emergenza non riguarda solo la Lombardia, ma interessa tutto  il territorio italiano, poiché anche altre Regioni hanno lo stesso problema di  delega ai Comuni con le rispettive leggi regionali; pertanto, questa sentenza  deflagrerà in tutto il Paese. Di fatto, i Comuni (che hanno uffici e personale ad hoc) da oggi non possono più  avviare procedimenti di bonifica e neppure chiudere i procedimenti in corso e/o  autorizzare varianti a progetti di bonifica già autorizzati e in corso di esecuzione. La situazione blocca ogni iniziativa anche perché le Regioni non hanno né  struttura né funzionari né operatività effettiva per gestire dall’oggi al domani tutti  i procedimenti di bonifica, se non con tempi inaccettabili. Per risolvere quindi la grave criticità generata dal pronunciamento della Corte Costituzionale, è indispensabile un intervento legislativo statale attraverso un decreto-legge che modifichi in modo minimale la norma già esistente nel codice dell’ambiente (in particolare gli artt. 198 e 242 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.)  aggiungendo che le Regioni, a cui lo Stato ha delegato tale funzione, possono a  loro volta delegarla ai Comuni. In alternativa, il medesimo decreto-legge potrebbe direttamente attribuire tale funzione ai Comuni senza passare da una delega da parte della Regione. Ovviamente, in parallelo a questo intervento dello Stato, occorre che subito dopo la Regione Lombardia riapprovi, con il medesimo identico testo, la norma di legge da oggi abrogata dalla Corte Costituzionale. In sostanza, da oggi si bloccano tutti i provvedimenti autorizzativi che non abbiano già un progetto di bonifica autorizzato. La Regione Lombardia si è già attivata e fornirà nelle prossime ore ai Comuni indicazioni operative su come gestire la vicenda. Il nostro sistema associativo sta da ieri lavorando per cercare una soluzione a questa emergenza. L’auspicio è che nel minor tempo possibile siano emanati i provvedimenti necessari perché il blocco dei procedimenti ambientali di fatto arresta, a cascata, anche tutti i titoli abilitativi edilizi e tutti gli appalti”. (www.imprese-lavoro.com)