Milano – Manifesto per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica. Gli obiettivi generali del presente Manifesto sono il mantenimento della competitività della filiera della mobilità, il rafforzamento dell’identità regionale ed un’azione efficace verso una maggiore sostenibilità del sistema. La filiera automotive lombarda ha oltre 1000 aziende, 50 mila occupati, 20 miliardi di fatturato e alto tasso di esportazione e di innovazione. Lo studio e la messa sul mercato di combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico sono utili per il perseguimento dei condivisi obiettivi di miglioramento ambientale e decarbonizzazione del settore trasporti a livello nazionale, comunitario e globale, e per la tutela della produzione di motori a combustione interna, nel cui ambito la nostra regione detiene una indiscussa leadership. Le filiere industriali automotive e carburanti oltre a costituire eccellenze a livello globale e ad essere da anni asset strategici per il nostro Paese, hanno tutte le capacità innovative, tecnologiche e professionali per contribuire in maniera vincente alle sfide che i cambiamenti climatici ci stanno portando ad affrontare. L’Automotive può essere anche nel ventunesimo secolo il motore di una rivoluzione industriale, economica e sociale senza precedenti. Il recupero di un maggior grado di sicurezza/indipendenza energetica salvaguarderebbe inoltre il settore Raffinazione e Distribuzione dei carburanti, con programmi adeguati di sostegno alla riconversione, dimensione da riprendere anche in ottica nazionale. Occorre quindi rafforzare la Rete Distributiva dei carburanti liquidi e gassosi a basse emissioni e riconoscerne il ruolo anche nell’infrastrutturazione per la ricarica HPC. È compito di tutti, Istituzioni, Industria, Associazioni imprenditoriali e sindacali, Università e Centri di ricerca e di trasferimento tecnologico creare le condizioni per una graduale e razionale transizione contraddistinta dalla neutralità tecnologica, evitando inopportune accelerazioni che determinerebbero per il nostro continente la perdita di una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali. Regione Lombardia – Assessorato allo Sviluppo Economico – luglio 2023 2 La duplice sfida indotta dal Green Deal/Next generation EU Nella definizione delle strategie per il raggiungimento degli obiettivi, non si può prescindere dal fatto che il parco circolante europeo di auto e veicoli commerciali sarà costituito al 2030 ancora da oltre il 70% di mezzi equipaggiati con motori a combustione interna (ICE), in particolar modo con riferimento al trasporto pesante. Inoltre, bisogna necessariamente sostenere una strategia europea per i combustibili rinnovabili ed a basse emissioni di carbonio, garantendo allo stesso tempo che il tessuto industriale possa affrontare la transizione in maniera sostenibile. Preso atto delle scelte dei decision maker europei e conseguentemente dei costruttori di veicoli, la sfida per i nostri componentisti è duplice: • mantenersi competitivi nelle tecnologie tradizionali che per decenni si manterranno rilevanti a livello mondiale; • entrare nelle nuove tecnologie che, da una parte, minacciano prodotti e competenze, ma dall’altra rappresentano un’opportunità da cogliere grazie alle competenze possedute: un know-how, questo, che si sta dimostrando vincente per progettare nuovi e più performanti veicoli, a prezzi competitivi e con componenti ridotti nel numero, meno ingombranti e più leggeri, anche per compensare i volumi e pesi delle batterie. Il futuro ci riserverà una pluralità di trazioni, ciascuna con una propria missione elettiva, al servizio del cliente finale, che sceglierà sulla base della performance necessaria alle proprie esigenze, del rispetto dei vincoli ambientali, del TCO-Total Cost of Ownership calcolato lungo l’intera vita ecologica rilevabile da analisi Life Cycle Assessment (LCA). Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza/Fondo complementare rappresentano l’occasione per dotare il settore e le aziende che vi appartengono di adeguate risorse per attenuare l’impatto del cambiamento in atto e atteso, anche investendo sui carburanti rinnovabili e alternativi. L’utilizzo dei biocarburanti è un’opportunità anche per implementare la trasformazione dei siti industriali, salvaguardando ambiente ed occupazione. La proposta “Fit for 55”, il Green Deal e le proposte di normazione europea La proposta normativa in discussione da tempo in ambito comunitario, se non tenesse conto di queste premesse: ● provocherebbe immediate ripercussioni industriali in Europa, anticipando di almeno 5-7 anni rispetto al 2035 il phase-out dei veicoli con motore a combustione interna; ● causerebbe una forte accelerazione del processo di transizione delle aziende della componentistica legata alla produzione di veicoli con motorizzazione tradizionale, con l’effetto di determinare l’interruzione di molte attività per l’impossibilità di gestire una riconversione repentina; ● non consentirebbe la trasformazione del settore della produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti fossili verso la produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti low e free carbon. La temuta tempesta economica e sociale sarebbe inevitabile: per la Lombardia, almeno 15/20 mila posti di lavoro a rischio (per l’Italia 70 mila), senza escludere per l’Italia e l’Europa il crollo dell’intera filiera Regione Lombardia – Assessorato allo Sviluppo Economico – luglio 2023 3 automotive ed il rischio di una perdita significativa della competitività del settore produttivo europeo nello scenario globale, anche a vantaggio di altri continenti (Nord America e Cina). Anche il più recente studio di CLEPA (associazione dei componentisti automotive europei) sottolinea che l’Italia è il paese con la minor capacità di ripresa e rischia di perdere al 2040 circa 73.000 posti di lavoro (500- 600.000 in Europa), di cui 67.000 già nel periodo 2025-2030. Sono perdite che le nuove professionalità legate allo sviluppo della mobilità elettrica non basteranno a compensare. In alternativa CLEPA propone una più giusta e razionale strategia, basata sul concetto “mixed technology” che attenuerebbe grandemente le ricadute occupazionali, sociali ed economiche del perseguimento degli obiettivi comunitari, garantendone il conseguimento in tempi ragionevolmente accettabili (Ref. Studio CLEPA – PwC Strategy& – Electric Vehicle Transition Impact Assessment Report 2020 – 2040). Le proposte di Regione Lombardia e dei rappresentanti delle filiere automotive e carburanti Le proposte dei sottoscrittori si fondano sul principio della neutralità tecnologica, che attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni e tutte le soluzioni industriali, compresi i motori endotermici evoluti e/o alimentati con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio e motori elettrici: ● adesione agli obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente rischiose per la tenuta economica e sociale del sistema nazionale; ● conseguente rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione, anche con riguardo alla revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali nuovi; ● definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile, derivante da una strategia di decarbonizzazione aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie esistenti ed alla valorizzazione delle nuove soluzioni; ● focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi (energia elettrica, GPL ed i suoi sviluppi bio e rinnovabili, metano e biometano, idrogeno, e-fuel e carburanti da biomasse, biocarburanti utilizzati anche in purezza), valutandone i parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita (adottando una metodologia Life Cycle Assessment – LCA, dalla produzione all’esercizio incluso lo smaltimento); ● introduzione di traguardi intermedi per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative disponibili. Le Parti aderenti al Manifesto, coordinati da Regione Lombardia, hanno dunque intrapreso un percorso di impegno politico, industriale e di confronto per sensibilizzare la condivisione di metodo, comprendere le conseguenze di una visione ideologica del problema e favorire momenti di approfondimento e lavoro, al fine di individuare soluzioni concrete e adottabili in tempi brevi. Per questo, hanno condiviso una prima versione del Manifesto il giorno 29 marzo 2022, sottoscrivendo un primo testo, con caratteri politici ed operativi. I risultati della prima versione del Manifesto e del metodo di confronto sono stati finora evidenti, con una Regione Lombardia – Assessorato allo Sviluppo Economico – luglio 2023 4 presa di posizione adottata a livello nazionale, una sinergia con i parlamentari europei competenti in materia ed infine un’apertura al dialogo per la redazione dei testi normativi finali. Uno dei risultati è stata la recente presa di posizione sul settore aeronautico, laddove l’UE ha compiuto un passo importante verso la riduzione delle emissioni nel settore del trasporto aereo, con il principio che i fornitori di carburante negli aeroporti dell’UE saranno tenuti a fornire una quota crescente di carburanti sostenibili e gli operatori aerei dovranno aumentarne l’uso. Il riposizionamento L’Assessorato allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, in raccordo con tutti i soggetti coinvolti nel Manifesto, ha affidato al Cluster Lombardo Mobilità la definizione di un Quaderno sui carburanti rinnovabili, con l’obiettivo di un sistematico lavoro di raccolta, analisi, definizione e comparazione delle soluzioni alternative ai carburanti tradizionali, sempre al fine del mantenimento della competitività delle filiere della mobilità ed il raggiungimento della sostenibilità ambientale. Il focus del lavoro, coordinato dal Cluster ma che ha visto la partecipazione e contributo di molti soggetti aderenti al presente Manifesto, è stato dunque l’analisi di diverse fonti energetiche. Il documento ha analizzato e messo a confronto la pluralità di soluzioni disponibili nel breve, medio e lungo periodo, con riguardo all’intero ciclo di vita del veicolo e del carburante/vettore energetico impiegato. La scalabilità industriale di un ampio ventaglio di opzioni tecnologiche che, in combinazione, potranno contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti, va raccordata ad un corretto computo delle emissioni e all’adozione di un approccio tecnologicamente neutrale e razionale. Si è tenuto conto dei dati relativi ai carburanti rinnovabili riportati nello studio indicato nel Quaderno, nel quale si mettono a confronto i seguenti carburanti rinnovabili: – Biometano /BioLNG – Bio-GPL – DME rinnovabile – HVO (olio vegetale idrotrattato) – E-fuels (electrofuels) – Idrogeno Le conclusioni sono state confortanti: i carburanti rinnovabili considerati possono certamente dare un contributo significativo alle necessità ambientali, a parità di motore. È necessario promuovere misure di aiuto specifiche a sostegno della filiera e delle attività di ricerca e produzione, perché queste potrebbero colmare, strada facendo, la distanza che c’è ancora in termini di disponibilità, di costi e di facilità nel reperimento, nello smaltimento e nella distribuzione. I carburanti rinnovabili possono essere prodotti da rifiuti/scarti in modo sostenibile, continuo e senza esaurire le risorse del pianeta, utilizzando anche fonti rinnovabili come biomasse, colture energetiche e scarti organici. Regione Lombardia – Assessorato allo Sviluppo Economico – luglio 2023 5 Infatti, hanno la capacità di ridurre tendenzialmente a zero la quantità di CO2 che permane nell’atmosfera grazie al ri-assorbimento della stessa nel loro ciclo di produzione/utilizzo. Inoltre, riducono la dipendenza dai combustibili fossili importati, migliorando stabilità economica e politica e sicurezza energetica e generano nuovi posti di lavoro in agricoltura, trasporti e industria. A prescindere dalle modalità di sostegno e investimento, è importante assicurare uno stretto raccordo tra mondo produttivo, mondo della ricerca, filiere collegate al settore automotive ed aerospazio, enti economici intermedi, anche nell’ottica di mettere a fattore comune le soluzioni sperimentate. Si segnala ad esempio la recente ricerca di Aspen Institute sulla nuova mobilità e i biocarburanti. Lo studio dimostra che per raggiungere una piena transizione ecologica nel settore della mobilità ci vorranno almeno cinquant’anni e che la tecnologia del motore elettrico da sola non sarà sufficiente a garantire questa transizione, mentre importante potrà essere il ruolo dei carburanti sostenibili. Il presente Manifesto, dunque, riprende un percorso, lo rilancia e condivide in questa nuova versione un allegato documento di lavoro, il Quaderno “I carburanti rinnovabili e la visione dell’industria automotive lombarda”. I dati utilizzati, analizzati e messi a confronto nel documento allegato sono ricavati dalle fonti disponibili ed utilizzabili dai soggetti sottoscrittori e possono quindi essere integrati e meglio definiti con il contributo di altri soggetti, in un quadro di continuo confronto ed aggiornamento. Viene sottoscritto a Palazzo Lombardia dall’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico e i rappresentanti di: Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Confindustria Lombardia, Confindustria Energia, ENI, UNEM – Unione Energie per la Mobilità, Assopetroli-Assoenergia, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano, Assogasmetano, Federmotorizzazione, Federazione italiana gestione impianti stradali carburanti.