Carlo Sangalli rieletto per acclamazione presidente di Confcommercio Lombardia
Milano – Carlo Sangalli è stato rieletto oggi per acclamazione presidente di Confcommercio Lombardia dal nuovo Consiglio Generale (riunitosi in Confcommercio Milano): 48 consiglieri in rappresentanza delle 10 Associazioni territoriali Confcommercio lombarde. Ad affiancarlo per i prossimi cinque anni Carlo Massoletti, vicepresidente vicario, e Giuseppe Freri, vicepresidente. “Il terziario di mercato traina l’economia lombarda – dichiara Sangalli – in particolare i settori dei servizi, della ristorazione e del commercio. In questo contesto ancora positivo preoccupano l’inflazione e il rialzo dei tassi che potrebbero generare una fase recessiva della nostra economia”. “Punto di forza della nostra Regione – prosegue Sangalli – è certamente la collaborazione pubblico-privato, fatta di ascolto e azioni concrete, che ha permesso di sostenere il sistema imprenditoriale anche nei momenti più complessi”. In Lombardia sono più di 541mila le imprese attive nel terziario di mercato (erano 537mila cinque anni fa): il 66% del totale delle imprese (814.196). E il Pil espresso dal terziario lombardo, con 305 miliardi e 459 milioni di euro, rappresenta il 71% del Pil regionale (429 miliardi e 530 milioni). Gli addetti del terziario in Lombardia sono quasi 3 milioni (2.973.430), il 67% del totale degli occupati in regione (4.462.692). “Il rilancio delle periferie delle città – ricorda Sangalli – ha fatto qualche passo in avanti, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture, ma resta una sfida ancora aperta e molto difficile. In questa sfida le imprese del commercio, dei servizi e del turismo restano indispensabili per una solida rigenerazione urbana in grado di rendere i territori più sicuri, vivibili e attrattivi”. “Valorizzare le autonomie locali facendo sistema per ridurre i divari territoriali e sociali – rileva Sangalli – è sempre un obiettivo prioritario. Per il sistema delle nostre imprese questo significa burocrazia più leggera, meno pressione fiscale e più velocità nella realizzazione di nuove infrastrutture strategiche materiali e immateriali”