Pnrr: Cgil Lombardia, troppi ritardi da parte di Regione Lombardia, subito tavolo di confronto

Milano – La Cgil Lombardia è stata oggi udita presso la commissione speciale PNRR del Consiglio Regionale Lombardo.

“Abbiamo espresso le nostre valutazioni sui ritardi e limiti della più importante istituzione territoriale, Regione Lombardia”, scrive la confederazione in una nota. “Fin dai primi giorni di approvazione del PNRR da parte della Commissione Europea abbiamo sollecitato un coinvolgimento delle parti sociali e di tutti coloro hanno un idea del futuro del nostro territorio. La richiesta che Regione Lombardia assumesse un ruolo di governo dello sviluppo territoriale è rimasta inevasa e si è trincerata dietro i tecnicismi delle norme che imputavano gran parte delle risorse alla diretta gestione degli enti locali e delle grosse aziende titolari delle infrastrutture”. “Nemmeno il semplice monitoraggio che riteniamo necessario per la trasparenza degli investimenti ha avuto una risposta concreta”, prosegue la nota di CGIL Lombardia. “Oggi con questa commissione speciale si prova a fare luce su ciò che sta succedendo e si scoprono tutti i ritardi e le inefficienze.

Da quanto è possibile rilevare dalle fonti disponibili, dei 18 miliardi di euro che potenzialmente ricadranno sulla nostra regione ad oggi solo 5% ha concluso l’iter della rendicontazione, ricordiamo che solo dopo la rendicontazione le risorse vengono definitivamente erogate. Addirittura per quanto riguarda i progetti di cui Regione Lombardia è ente attuatore siamo allo 0%”.

“Non vogliamo trovarci nel 2026 per parlare di occasione persa”, scrive la Confederazione. “La Cgil non è stata ferma, ha promosso sui territori decine e decine di incontri che hanno portato a sottosrivere 113 accordi con Comuni, Provincie, ATS e ASST aventi oggetto l’istituzione di luoghi di confronto e negoziazione sugli investimenti finanziati dal PNRR. Perchè non è successo lo stesso con Regione Lombardia? Non perdiamo altro tempo, è necessario avviare subito un tavolo di confronto regionale che possa tenere insieme i finanziamenti straordinari riconducibili al PNRR con i Fondi Strutturali Europei e le risorse ordinarie. Solo in questo modo sarà possibile cogliere l’occasione e pensare alla Lombardia del futuro”.