Roma – Ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Lo indicano i dati dell’Istat. L’accelerazione del tasso si deve soprattutto all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%). L’inflazione di fondo, al Resta stabile al 6,3% l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, così come quella al netto dei soli beni energetici (al 6,4%). Rallenta invece il carrello della spesa, con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che mostrano un nuovo rallentamento in termini tendenziali, dal 12,6% al 12,1%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano la loro crescita, dal 7,6% all’8,2%. Ad aprile si registra inoltre un aumento dei prezzi per l’indice Nic (prezzi al consumo per l’intera collettività) al lordo dei tabacchi dello 0,5% rispetto a marzo, dell’8,3% rispetto ad aprile 2022. Fino ad ora l’inflazione acquisita per il 2023 risulta pari al 5,4%, al 4,6% per la componente di fondo.