Milano – “Con la convocazione delle Assemblee Generali di ieri – chiarisce una nota della Fisac Cgil -abbiamo voluto evidenziare il legame fra le due mobilitazioni che vedranno l’avvio in queste settimane: il percorso per il rinnovo del contratto nazionale ABI, con assemblee capillari nelle aziende e sui territori; la mobilitazione unitaria confederale per una nuova stagione del lavoro e dei diritti con la convocazione di tre manifestazioni interregionali che si svolgeranno a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio) e con le assemblee nei luoghi di lavoro. Tutto questo a sostegno delle nostre richieste, avanzate nei confronti del Governo a sostegno di un cambiamento nelle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. Il nostro intento è di legare le due mobilitazioni che si avviano in queste settimane con l’indizione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro contemporaneamente sulla piattaforma di rinnovo del CCNL del credito e sui temi che ci contrappongono al Governo. La natura del legame è chiara, nasce dalla volontà di tenere uniti temi fondamentali per i quali è indispensabile il confronto e il dialogo tra le istanze confederali e di settore, a tutela di tutte le lavoratrici e lavoratori. Il contrasto all’inflazione, l’incremento salariale, la redistribuzione dei profitti da produttività, i nuovi diritti in materia di conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro, l’orario di lavoro, la ridefinizione dell’organizzazione del lavoro, che non possiamo subire ma sulla quale dobbiamo porre grande attenzione e, infine la transizione digitale ed ecologica giusta sono temi certamente trasversali, che non devono essere limitati alle rivendicazioni di settore. Per questo vanno posti in relazione tra loro nel corso delle assemblee, per una maggiore comprensione della situazione attuale e un coinvolgimento nella mobilitazione confederale a sostegno delle nostre richieste al Governo. In particolare – in questo periodo di rinnovo del nostro CCNL – è naturale focalizzare la discussione su questioni economiche, come il salario, tema – inutile sottolinearlo – di importanza generale, e come il welfare, con l’obbiettivo ambizioso ma non velleitario di recuperare a beneficio della categoria quanto le aziende bancarie hanno guadagnato in profitti legati alla produttività. Ma vogliamo discutere anche della ridefinizione dell’organizzazione del lavoro, che non possiamo solo subire ma su cui dobbiamo al contrario poter ragionare, per gestire in modo continuo i processi attraverso la definizione di soluzioni nell’ambito della contrattazione collettiva. E infine, la vera grande operazione da iniziare una volta per tutte, dopo anni di sterili annunci: la negoziazione degli algoritmi, che governano le attività di clienti e colleghi e sottendono a quegli obbiettivi aziendali che poi vengono calati su lavoratori e lavoratrici. Sono questi i temi principali sui quali approfondire la discussione, per darle un respiro ampio e concreto, con lo scopo di farli vivere tra tutte le lavoratrici e i lavoratori, in un percorso condiviso e partecipato per cui potrebbe essere anche necessaria una forte mobilitazione, della categoria e del paese”, conclude la nota.