Sondaggio web Confartigianato Lombardia: “Criticità e prospettive 2023 per le MPI lombarde” (1)
Milano – “È un momento in cui la cautela da parte delle imprese è d’obbligo; registriamo da una parte il desiderio di sviluppo e crescita delle nostre MPI e degli artigiani, d’altro lato il rovescio della medaglia riguarda i costi che costituiscono un freno pesante: in primis i costi delle materie prime, delle commodities energetiche e del lavoro – esordisce il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti commentando i risultati della survey promossa da Confartigianato in Lombardia coinvolgendo le proprie imprese (MPI e artigiani) nella risposta a domande su prospettive e criticità 2023. “Se c’è un aspetto sul quale i nostri imprenditori si aspettano un’azione decisa della Politica è il taglio del costo del lavoro, almeno per le MPI. Perché questa tipologia d’attività resta sui territori, capillare e diffusa, e permette che non si disperda nel tempo il sapere dei cluster, quel bagaglio di competenze, conoscenze, esperienza e rete che costituisce un patrimonio importante della nostra Lombardia. Il taglio del cuneo fiscale è dunque un tema che andrebbe ripreso con determinazione, senza rimandare oltre, consapevoli del valore che il supporto alle MPI genera e porta ai territori. Sottolineo, inoltre, che emerge un aspetto sul quale iniziamo a registrare una certa attesa e speranza da parte delle imprese, il PNRR, con il 12% delle MPI e egli artigiani lombardi che ritiene che le risorse per finanziare riforme e interventi messe in campo possano rappresentare una buona opportunità anche per il loro business”. “I nostri imprenditori non si limitano a una posizione di attesa nei confronti della Politica, sono i primi ad agire per essere più attrattivi nei confronti di quei profili che costituiscono una carta importante della loro crescita. Molti ci segnalano, nella nostra ultima rilevazione, lo sforzo nel migliorare l’immagine e la narrazione del loro lavoro rivolta ai giovani – dettaglia il Segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato. A questa azione si accompagna l’arricchimento di una retribuzione media in linea con l’offerta di mercato grazie all’incremento o all’introduzione di iniziative di welfare, benefit e piani a favore del dipendente (32%), la proposta di corsi di formazione (22,8%) e la flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro (e ove possibile smart working) (8%). In tale operazione di attrazione delle giovani leve, anche in ottica di riduzione del mismatch domanda-offerta di lavoro, centrale si dimostra la collaborazione stretta degli imprenditori con gli istituti scolastici e di formazione: ad oggi il 30% delle MPI ne è già protagonista attivo”.
Sondaggio web Confartigianato Lombardia: “Criticità e prospettive 2023 per le MPI lombarde” (2)
Milano – L’ANALISI DEI DATI DI DETTAGLIO Sono diverse le evidenze colte dal Sondaggio d’ascolto ‘Criticità e prospettive 2023 per le MPI lombarde’ di Confartigianato Lombardia, svolto dal 28 febbraio al 13 marzo 2023, al quale hanno partecipato oltre 2 mila micro-piccole imprese e imprese artigiane. Il fatturato delle MPI lombarde nel 2022, al netto degli incrementi di prezzo determinati dall’inflazione, segna una crescita del +3,9% rispetto al 2021; risultato ancor più brillante per le imprese che intercettano la domanda turistica (+6,4%) grazie alla ripresa del turismo anche sul nostro territorio. A livello settoriale performance migliori del fatturato 2022, rispetto a quello dell’anno precedente, le rileviamo per edilizia, installatori d’impianti, servizi informatici, legno- arredo, altri settori manifatturieri, prodotti in metallo, autoriparazione e moda. Due piccole imprese lombarde su 3 (65%) segnalano nel 2022 un pieno recupero dei livelli di fatturato e dei volumi di produzione pre-pandemia; quota più alta si osserva per il settore delle Costruzioni (83,3%). Per le MPI che operano in prevalenza nell’area benessere, nella comunicazione e nella moda si rilevano ancora quote superiori al 50% di imprese che al 2022 non sono ancora state in grado di raggiungere e superare i livelli di fatturato pre Covid19. Rispetto a come evolverà la situazione e a cosa si aspettano le imprese nei prossimi sei mesi si coglie che una platea più ampia di MPI predilige la cautela: il 58,9%, infatti, prevede che l’attività dell’impresa nei prossimi mesi non evolverà restando pressoché stabile. Confrontando invece le quote di coloro che hanno espresso un giudizio positivo o negativo in merito all’andamento futuro dell’attività si ottiene un saldo preceduto da segno meno (-8,4 p.p.) determinato da una minoranza di MPI con una visione di crescita e miglioramento (16,3%) rispetto a quelle che prevedono un peggioramento (24,8%). Le prime tre difficoltà maggiormente riscontrate negli ultimi 12 mesi dalle imprese artigiane e di piccole dimensioni lombarde sono principalmente: aumento prezzi delle materie prime (80,2%), alto prezzo energia e gas (54,7%), mancanza manodopera (29,1%). Seguono scarsità materie prime (25,9%), incremento dei tassi d’interesse (19,5%), costo dei trasporti (18,3%), insufficienza di domanda (17,1%) e conflitto Russia-Ucraina (4,1%). Queste criticità comportano differenti conseguenze sulle imprese, tra quelle maggiormente segnalate: riduzione dei margini (66,2%), ritardi nelle consegne (33,5%) e mancato aumento/riduzione del personale (23,7%). Seguono, riduzione investimenti (22,9%), riduzione/interruzione della produzione (19,1%), risparmio di energia a parità di produzione (12,8%), richiesta di prestiti bancari non pianificata (11,5%). Come già evidenziato, una delle difficoltà maggiormente subita dalle MPI è l’elevato costo di energia e gas. Per farne fronte l’11,2% delle MPI, nell’ultimo anno, ha effettuato investimenti green. Quota che si alza al 14% per le imprese manifatturiere più colpite dal problema. In particolare, una propensione maggiore alla soluzione green per contrastare il caro bollette la si osserva per le MPI manifatturiere della moda, della fabbricazione di macchinari e dei prodotti in metallo. Gli investimenti green per cui le MPI hanno maggiormente optato sono stati: Installazione di impianti di illuminazione a basso consumo energetico (53,8%), Installazione impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (41,1%) e Acquisto di macchinari/utensili più efficienti (28,9%). Altra criticità maggiormente segnalata è la mancanza di manodopera. Ne dà conferma anche il fatto che del 30,7% di MPI che nel 2022 ha assunto nuovo personale il 77,4% ha riscontrato difficoltà. Queste ultime hanno indicato che per aggirare l’ostacolo e rendere più attrattiva l’impresa le azioni da mettere a terra sono principalmente due: migliorare l’immagine e la narrazione delle professioni artigiane rivolta ai giovani (47,8%) e assicurare un livello medio retributivo in linea con l’offerta di mercato (44,1%). A queste seguono incrementare o introdurre iniziative di welfare, benefit e piani a favore del dipendente (32,0%), proporre corsi di formazione (22,8%) e garantire flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro (e ove possibile smart working) (8,0%). Sicuramente un modo per cambiare l’immagine dell’artigianato e trasmettere una narrazione più veritiera e aggiornata alle nuove generazioni è la collaborazione stretta degli imprenditori con gli istituti scolastici e di formazione. Ad oggi il 30,0% delle MPI già lo fanno, in particolare di queste il 64,7% svolge percorsi PCTO, il 34,3% collabora con CFP, e 16,4% con ITS/IFTS. I settori più attivi su questo fronte sono: autoriparazione, comunicazione, pasticcerie e area benessere. 1 MPI su 4 indica come fattore di criticità l’incremento dei tassi di interesse. A fronte dell’attuale complicata condizione del mercato finanziario al 17,4% delle imprese è stato richiesto per mantenere, o per ottenere nuovo credito, la garanzia del fondo di garanzia o di un confidi. Inoltre, nell’ultimo anno, del 28,4% delle piccole imprese che ha effettuato una richiesta di credito alla banca, in particolare per poter sostenere degli investimenti, l’11,3% non ha ottenuto quanto richiesto, quota che si alza al 16,7% per le sole MPI delle Costruzioni, mentre il 28,2% lo ha ottenuto riscontrando delle difficoltà, quota che si alza al 30% per MPI delle Costruzioni e dei Servizi. I risultati del sondaggio ci permettono inoltre di comprendere se Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e i fondi del PNRR sono percepiti, ad oggi, dalle MPI lombarde come opportunità. Per quel che riguarda le Olimpiadi invernali un 6,5% delle imprese intervistate ritiene ad oggi l’evento capace di determinare benefici a favore dell’impresa, quota che si alza al 18,8% per le sole mprese che intercettano la domanda turistica. In particolare, è nella fase pre-evento, in lavori di costruzione e di installazione, che le imprese intravedono maggiori opportunità. Mentre la quota di MPI che ritiene che le risorse per finanziare riforme e interventi messe in campo dal PNRR possano rappresentare un’opportunità si attesta al 12%, salendo al 15,9% per le imprese delle costruzioni, al 15% per quelle del manifatturiero e scendendo all’8,8% per quelle dei servizi FOCUS SUPERBONUS-Per le MPI delle Costruzioni il 17% del fatturato deriva dal Superbonus 110% e il 34,4% dagli altri bonus di ristrutturazione. La quota di MPI che ad oggi sconta la problematica dei crediti incagliati nei cassetti fiscali si attesta al 22,4%. L’importo medio di questi crediti per impresa è pari a 140 mila euro. Le conseguenze che scaturiscono da tale situazione si scaricano principalmente sulla difficoltà a far fronte ai pagamenti attivando così ricadute negative sul fronte della liquidità. Infatti, le tre principali conseguenze segnalate sono: ritardo nel pagamento dei fornitori (46,3%), difficoltà nel versare le tasse (35,0%) e blocco dei cantieri (26,0%). Delle imprese che subiscono tale problematica il 21% si è trovato ad avanzare una richiesta di credito non pianificata, quota superiore all’8,2% rilevata per le imprese che non riscontrano il problema. Inoltre, tra coloro che scontano la problematica dei crediti incagliati e hanno avanzato richieste alla banca il 20% ha riscontrato difficoltà ad accedervi, quota superiore al 17% rilevato per MPI senza crediti incagliati che hanno avuto difficoltà ad accedere al credito.