Aperta la Bit: turismo in ripresa
Milano – Aperto al MiCo il salone del turismo, la Bit. “Sono sicura che il 2023 sarà l’anno della svolta” ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanché all’inaugurazione della Bit-Borsa internazionale del turismo di Fiera Milano fino a martedì prossimo. E i padiglioni affollatissimi fin dall’apertura di visitatori, operatori professionali e pubblico hanno fatto subito capire che, nonostante le crisi internazionali e le incertezze di molte economie, la voglia di viaggiare è tornata a manifestarsi come una sorta di rito di liberazione, di nuova libertà. Come sottolineano anche gli organizzatori della manifestazione, al claim “Se viaggi si vede” rivolto ai turisti, se ne può aggiungere un altro, “se vieni in BIT ti fai vedere” rivolto agli espositori italiani e stranieri che qui trovano la piattaforma più completa e interattiva del settore in Italia per far crescere il business. Incontro fra domanda e offerta declinato da 1.000 gli espositori arrivati a Milano da 45 Paesi e dai buyer che provengono da 54 Paesi con rappresentanze particolarmente numerose da Europa, Centro e Sud America, Nord America. Internazionalità della Bit e capacità di anticipare il futuro del travel, sottolineata dall’incontro fra il ministro e i rappresentanti di alto livello di Stati del continente africano, di Paesi insulari dei Caraibi e dell’Oceano indiano che si sono confrontati con l’Italia sui temi della sostenibilità, mettendo al centro il rapporto tra popoli e territori e il rafforzamento delle strategie di promozione di un turismo più sostenibile attraverso percorsi condivisi. “Siamo alla Bit che è una eccellenza italiana, ce la invidiano in tutto il mondo: è l’incontro tra le diversità di pensiero per capire un pò le tendenze del nuovo turismo. Nel mondo c’è voglia di Italia, siamo la nazione più bella e dobbiamo dimostrare di essere la nazione più brava a sapersi vendere – ha detto Daniela Santanché -. Spesso ci dimentichiamo che abbiamo il terzo marchio al mondo, il Made in Italy, e non lo comunichiamo, non capendo che è un elemento competitivo straordinario. Siamo stati chiusi per oltre due anni, c’è la voglia di andare in giro per il mondo, ma anche in Italia perché il Covid ha fatto riscoprire il turismo di prossimità. Si capisce quale deve essere l’offerta turistica migliore. Alla Calabria, alla Sicilia e a tutte le Regioni dico: vendete il Made in Italy, vendete l’Italia perché siamo quelli che incontriamo i desideri più grandi di tutti i turisti del mondo. C’è un dato molto significativo che ci dice che i turisti che arrivano in Italia sono disposti a spendere sino a un 20% in più per prodotti e servizi italiani. E l’altra notizia molto confortante è che oggi il turista non si porta più a casa il cappellino o la t-shirt, ma le nostre eccellenze, i nostri prodotti enogastronomici”.