Gli interessi del Qatar in Italia

FILE - Branding is displayed near the Doha Exhibition and Convention Center in Doha, Qatar, Thursday, March 31, 2022. Qatar is a devoutly apolitical place, with speech and assembly heavily restricted and a large population of foreign workers who could lose their livelihoods if they cause a stir. But that could change next month, when an estimated 1.2 million soccer fans descend on the tiny Gulf Arab nation for the World Cup. (AP Photo/Darko Bandic, File)

Milano – Dopo lo scandalo Quatrgate, Il Corriere Della Sera pubblica un’inchiesta sugli interessi in Italia del paese che ha ospitato i Mondiali di calcio. “Moda, la Costa Smeralda, un intero quartiere a Milano, ma anche hotel di lusso, uffici e perfino un ospedale: la lista degli affari del Qatar in Italia continua a crescere, scrive il quotidiano.E’ un «tesoro» valutato in oltre 5 miliardi di euro quello che l’emirato guidato da T amim bin Hamad al-Thani, 42 anni, al comando da oltre 9 anni, custodisce nel nostro Paese principalmente attraverso la Qatar Investment Authority (Qia), il fondo sovrano del Paese, creato nel 2005 per investire in tutto il mondo, diversificando i ricavi dalla vendita del petrolio e del gas. Lo shopping nel Belpaese comincia nella moda: nel 2012 attraverso un veicolo societario denominato Mayhoola for Investment, il Qatar compra la maison Valentino per 700 milioni di euro. Ma è il mattone l’investimento preferito dell’emirato che si allunga come un pollice sul Golfo Persico, governato dalla famiglia al-Thani dal 1850. Le due regioni preferite sono la Lombardia, in particolare Milano, e la Sardegna. Nel capoluogo lombardo Qia possiede l’Hotel Gallia a Milano, un 5 stelle acquistato nel 2006, il primo passo nell’hotellerie che oggi include il Gritti Palace, a Venezia; il St. Regis e l’Excelsior a Roma; il Baglioni e il Four Season a Firenze; i quattro hotel di lusso compresi nel «pacchetto Costa Smeralda» con il Cala di Volpe. Nel febbraio 2015, il fondo sovrano dell’Emirato, che già dal 2013 possiede il 40% del progetto di Milano Porta Nuova, sale al 100% del capitale rilevando, con un investimento di circa 2 miliardi, le quote detenute da Hines Italia Sgr, Unipol SAI, Coima e Galotti. Il quartiere dei grattacieli di Porta Nuova è stato sviluppato dalla Coima di Manfredi Catella, dove ha anche sede Unicredit, di proprietà però del fondo Aabar di Abu Dhabi e il celebre e premiato Bosco verticale disegnato da Stefano Boeri. Con l’ambizione di continuare a comprare il mattone italiano, in primavera la Qia lancia un’Opa sulla totalità delle azioni ordinarie di Coima Res Siiq, attraverso Evergreen, società per azioni italiana, che fa capo per il 97% a Qatar Holding. Coima, già partner di Qia, diventa così l’antenna per gli investimenti in Italia, mentre Manfredi Catella diventa azionista di minoranza di Qia. A Milano, Qatar Investment Authority è proprietaria inoltre del palazzo di Via Santa Margherita, che ospita gli uffici di Credit Suisse, e ha partecipato a un fondo costruito ad hoc per valorizzare un portafoglio di filiali di Deutsche Bank. Con la banca tedesca i rapporti sono consolidati, visto che il Qatar detiene una partecipazione del 6,1% in Deutsche Bank attraverso l’ex primo ministro Sheikh Hamad bin Jassim al-Thani”. (…)