Congresso Filt Cgil Milano: lavoro sicuro e rilancio del Tpl

Milano – Si Apre oggi il Congresso della Filt Cgil Milano e il segretario generale Angelo Piccirillo introduce il dibattito. “Il ruolo della FILT, della CGIL e del sindacato – spiega – deve essere quello di contribuire a ricostruire un alveo della sinistra in cui ci si possa riconoscere, e che sia allargato e accogliente, senza guardare ad un passato ormai lontano in cui, soprattutto in Europa, il rapporto con i partiti era simbiotico, quasi di interdipendenza, ma incidendo fortemente su di un presente nel quale i rapporti si sono sostanzialmente interrotti, attraversati come sono stati da lunghe fasi di ostilità, di diffusa e reciproca diffidenza, fino all’era della disintermediazione, culminata con il varo di profonde riforme del mondo del lavoro tracciate senza cercare la condivisione con il sindacato, se non addirittura esercitate contro di esso”. Le 5 priorità indicate da Piccirillo sono: 1- aumentare i salari e riformare il fisco; 2 – stop alla precarietà e ridurre l’orario di lavoro; 3 – legalità e sicurezza sui luoghi di lavoro; 4 – un nuovo stato sociale; 5 – politiche di sviluppo e nuovo intervento pubblico. Gli accordi (Fedex, Tnt, Dhl) di internazionalizzazione possono essere un buon antidoto all’illegalità. Ma sul tappeto c’è anche il futuro delle imprese della mobilità. Trenord rimane un grave problema sul terreno della sicurezza di chi lavora, mentre sul versante salari e welfare c’è una sostanziale tenuta, dopo la difficile fase della pandemia, precisa la Filt Cgil. Per l’Atm, che rappresenta da sempre un esempio di Tpl di eccellenza, ci sono seri problemi di bilancio dovuti alla perdita di passeggeri durante la pandemia e ai tagli dei finanziamenti. Questi problemi costeranno cari ai cittadini: attraverso una riduzione del servizio di superfice, forse del 3% per una 30ina di linee, e attraverso il probabile incremento delle tariffe giornaliere e, forse, dei ticket per l’ingresso in area C. L’obiettivo della Filt Cgil è quello di tutelare e rilanciare il lavoro femminile, stimolare la formazione del personale in vista della trasformazione “elettrica” del parco veicoli e lanciare una grande revisione delle condizioni contrattuali sia degli addetti alle linee automatiche (sale operative, agenti di linea) che del personale meno tutelato.