Confcommercio Milano, il progetto del nuovo stadio: dalle attività del terziario timori, ma anche fiducia
Milano – Quanto è rilevante la presenza dello stadio di calcio a Milano per le attività commerciali? Molto nell’area cittadina che comprende San Siro: lo afferma il 63% delle imprese; certamente importante per le attività di tutta la città – lo sostiene il 50% delle imprese; abbastanza importante se si allarga lo sguardo all’hinterland: 43% delle imprese. E’ quanto emerge dal sondaggio, realizzato da Confcommercio Milano in questi giorni di avvio del dibattito pubblico su San Siro (progetto da 1 miliardo e 294 milioni di euro con rilevanti investimenti di terziario e anche di edilizia residenziale), al quale hanno risposto 533 operatori soprattutto di Milano città: in particolare imprese di servizi (20%), dettaglio non alimentare (19%), agenti e rappresentanti di commercio (19%), attività di ristorazione (12%). Non c’è particolare timore, da parte delle imprese, sull’impatto dei cantieri che serviranno per la costruzione del nuovo stadio e gli interventi viabilistici: soltanto il 30% delle imprese cittadine ritiene che vi potranno essere disagi. La percentuale si alza, 54%, solo se si prendono in considerazione le attività vicine a San Siro che hanno risposto al sondaggio. Sostanziale equilibrio anche nelle valutazioni sugli effetti che potrà avere il previsto insediamento maxi-insediamento commerciale – 68 mila metri quadrati (al posto dell’attuale stadio Meazza: 359 milioni di euro per la realizzazione del comparto polivalente che contempla l’area commerciale) – con la costruzione del nuovo stadio per le partite di Inter e Milan: nel totale delle risposte al sondaggio il 55% ritiene che verrà danneggiata la propria attività, ma la percentuale scende al 52% per le imprese solo di Milano città e cala ulteriormente al 43% per le imprese vicino a San Siro. “Siamo molto attenti a quanto accadrà a San Siro – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – un investimento di grande rilevanza che dovrà apportare benefici su tutto il territorio milanese. La presenza di uno stadio è di per sé garanzia di attrattività e sviluppo. Ai tavoli che porteranno alla definizione del progetto daremo il nostro contributo per valorizzare commercio, turismo, servizi”. “Occorrerà equilibrio per tutelare anche le imprese esistenti, portatrici di tradizioni e vissuto nell’area dello stadio. Come gli operatori ambulanti che lavorano vicino a San Siro” sottolinea Barbieri. 90 imprese per le quali Apeca, l’Associazione ambulanti di Confcommercio Milano, chiede garanzie sulla continuazione dell’attività.