Aice: un mese a “Go International” la fiera dei servizi per l’export Milano 4 e 5 ottobre

Tra un mese aprirà i battenti a Milano “Go International”, la fiera dei servizi per l’export, organizzata da Aice – l’Associazione Italiana Commercio Estero (Confcommercio) e da Italian Fair Service, in programma presso il Palazzo delle Stelline (corso Magenta 61), martedì 4 e mercoledì 5 ottobre.

In un momento di grande difficoltà per le imprese, alle prese con aumenti indiscriminati dei costi dell’energia e delle materie prime e con una situazione di instabilità a livello nazionale ed internazionale, individuare nuovi mercati di sbocco all’estero può essere una risposta vincente. Il conflitto Russia-Ucraina, purtroppo ancora in corso, ha confermato che diversificare i mercati di vendita e di approvvigionamento è ormai una necessità. 

Fenomeni come l’accorciamento delle catene globali di fornitura e la regionalizzazione degli scambi sono all’ordine del giorno e spingono le imprese italiane a ripensare le proprie strategie commerciali.

Go International – la fiera dei servizi per l’export – è il luogo ideale per trovare soluzioni e collaborazioni che consentano alle nostre aziende di incrementare il proprio fatturato sui mercati internazionali.  

Eccezionale è stata la risposta, da parte di istituzioni ed imprese di servizi per l’export. Sono, infatti, sold out da diversi mesi i 50 stand disponibili per gli espositori ed è completa l’agenda di un programma che conta ora su 30 workshop dedicati. L’obiettivo: illustrare le molte novità in tema di servizi capaci di rendere sempre più protagonista e competitivo il Made in Italy nel mondo.

“Go International” si conferma così   come l’evento più importante dedicato all’export e all’internazionalizzazione delle imprese italiane con l’obiettivo di far incontrare le istituzioni che offrono i necessari supporti, assieme alle realtà private che erogano servizi per l’export, con le imprese italiane interessate a crescere sui mercati internazionali in ogni settore economico.

Al momento sono oltre 1.000 le imprese italiane che si sono registrate gratuitamente a Go International e che  possono fissare un appuntamento con gli espositori e prenotarsi per le conferenze sul sito www.go-international.it.

La manifestazione ha ricevuto il patrocinio della Rappresentanza italiana della Commissione Europea, di Regione Lombardia, di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di ICE Agenzia, di Confcommercio Imprese per l’Italia, e vede Intesa Sanpaolo nel ruolo di main sponsor.

I visitatori avranno modo di incontrare in un’unica location consulenti export e marketing internazionale, istituti bancari, studi legali internazionali, operatori logistici, società specializzate in digital export e e-commerce, società di assicurazione crediti export, consulenti doganali, Camere di commercio italiane all’estero, oltre ad avere la possibilità di ricevere informazioni presso i desk di ICE Agenzia e di Agenzia delle Dogane. L’elenco completo degli espositori è disponibile sul sito www.go-international.it.

“Partecipare alle fiere è vitale per la sopravvivenza e crescita aziendale, soprattutto in chiave export dichiara Nicolò Costanzo, titolare di Italian Fair Service – Go International unisce sapientemente le due cose, fiera ed export, dove l’imprenditore e i suoi collaboratori possono aggiornarsi e scegliere la migliore strategia di internazionalizzazione. Siamo entusiasti dei risultati ottenuti finora e dalla grande risposta delle imprese italiane, che da ogni regione verranno a Milano a visitare Go International, la fiera dei servizi per l’export, che sarà l’appuntamento annuale italiano per l’internazionalizzazione”.

L’andamento del commercio internazionale nel 2022 è segnato dal conflitto Russia – Ucraina, principale causa del rallentamento registrato dopo l’incremento significativo avuto nel 2021, che aveva portato l’export italiano a superare per la prima volta la soglia dei 500 miliardi di Euro. WTO (World Trade Organization) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita degli scambi mondiali di merci, al 3% nel 2022 e al 3,4% nel 2023. Secondo il rapporto ICE-Prometeia sull’evoluzione del commercio estero italiano, gli scambi internazionali registrano nell’anno in corso uno dei cinque risultati più bassi degli ultimi vent’anni. Risultano, invece, ancora vivaci le prospettive misurate a prezzi correnti (euro) che stimano per il 2022 una crescita degli scambi del 15%. Più che un segno di vitalità, però, un aumento così significativo dei soli valori va letto come un punto di attenzione dello scenario mondiale, in quanto collegato al forte aumento dei costi delle materie prime, già sperimentato nel 2021 e ulteriormente aggravato dal conflitto in corso. I prezzi in euro degli scambi mondiali hanno, infatti, subìto nel 2022 una accelerazione del 13%. Le imprese esportatrici si trovano a dover scaricare a valle almeno una parte dei maggiori costi subiti dal lato degli approvvigionamenti aumentando il prezzo finale dei beni esportati senza alimentare una crescita reale.

A causa di questa situazione, la vitalità degli scambi rimarrà rallentata rispetto al suo potenziale anche nel 2023, quando possiamo prevedere che il commercio estero rimarrà ancora influenzato da rapporti difficili tra Paesi. Il perdurare delle sanzioni economiche e le tensioni diplomatiche diffuse renderanno l’integrazione dell’economia globale più complessa rispetto al passato.  Sarà importante per le imprese selezionare e valutare i Paesi esteri non solo come mercati, ma come veri e propri partner strategici, con particolare attenzione all’accesso a input strategici convenienti sul fronte del sourcing e delle importazioni. L’evoluzione dello scenario globale impone ancora di più un’attenta analisi dei fenomeni legati al funzionamento delle catene globali del valore, del reshoring, del nearshoring, del friendshoring.

In una fase di estrema incertezza – spiega Riccardo Garosci, presidente Aice e vicepresidente di Confcommercioè decisivo poter diversificare le nostre posizioni sui mercati internazionali. L’insieme delle conseguenze economiche negative della guerra unite a quelle dell’emergenza pandemica ancora in atto, soprattutto in Cina, – prosegue Garoscipotrebbe riportare, a fine 2022, il totale del nostro export ancora sotto la soglia di quei 500 miliardi di euro che avevamo brillantemente superato, per la prima volta, nel 2021. Con Go International intendiamo fornire risposte e supporti concreti al nostro export affinché – insieme – istituzioni, associazioni e imprese contribuiscano a far crescere il made in Italy nel mondo e continuino a sostenere il nostro sistema economico, poiché l’export continua, nonostante tutto, a pesare per quasi un terzo del Pil nazionale (32%)”. 

Milano, 5 settembre 2022