Confcommercio: lame d’aria e porte aperte, si riducono le emissioni di CO2

Confcommercio: lame d’aria e porte aperte, si riducono le emissioni di CO2

Milano – Ancora polemiche sui negozi a porte aperte, con l’aria condizionata. Precisa Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano, sui social: “In questi mesi di crisi, le iniziative contro lo spreco di energia devono essere una priorità per tutti perché non sappiamo cosa ci riservano l’autunno e l’inverno. A Milano abbiamo lavorato a lungo insieme all’amministrazione comunale per aggiornare il regolamento aria con progetti e strumenti adeguati. Abbiamo condiviso che le lame d’aria per gli esercizi commerciali fossero una soluzione di estrema efficacia per il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente, soprattutto in situazioni di emergenza come oggi. Questa soluzione tecnologica, per cui i negozi hanno dovuto fare degli investimenti economici importanti, è stata riconosciuta anche da altre città. E’ infatti di pochi giorni fa l’ordinanza del sindaco Nardella per la chiusura delle porte dei negozi ad eccezioni di quelli dotati di lama d’aria. In un negozio senza lama d’aria, le porte continuano ad aprirsi e a chiudersi, costringendo gli impianti di climatizzazione a lavorare di più per mantenere una temperatura costante. Tenendo le porte aperte, ma con la lama d’aria attiva si evita la dispersione di temperatura, riducendo anche le emissioni di CO2 anche del 40%. Il costo medio di una lama d’aria in una giornata è di non più di 80 centesimi. Con un ingresso, in molti esercizi commerciali nei momenti più intensi, di 15 persone al minuto, la porta in una giornata sarebbe di fatto sempre aperta con un aggravio del consumo elettrico per la climatizzazione (a 26 gradi) del 40%. Con un costo medio giornaliero di climatizzazione, a prezzi correnti, di 24 euro, si aggiungerebbero altri 10 euro. Inoltre, aumenterebbe del 40% l’emissione di CO2. Concentriamoci, quindi su ciò che possiamo fare per costruire strategie di sviluppo sostenibile. Non per smontare, come si tenta di fare, decisioni già condivise sulla base di convinzioni ideologiche che non hanno riscontro nella realtà. Va inoltre ricordato che l’emergenza Covid non è finita: aerare i locali è sempre molto importante”.