Milano, cantieri e aumento dei prezzi: il comune impegnato a evitare il rischio rallentamenti

fincantieri
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Milano – Prosegue l’impegno del Comune di Milano per evitare il rallentamento dei cantieri in città. L’Amministrazione torna infatti ad adottare misure idonee a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici – da ricondurre ai gravi effetti economici dovuti alla pandemia e acuiti dall’attuale crisi internazionale – in relazione agli appalti pubblici e in particolare agli interventi generati dagli oneri di urbanizzazione. Con l’obiettivo di evitare i rischi di sospensione nella realizzazione di opere pubbliche, che potrebbero finire per produrre ulteriori costi aggiuntivi e disagi per i cittadini, l’Amministrazione ha appena approvato una delibera di linee di indirizzo generali volta al contenimento degli impatti derivanti dagli aumenti in atto, segnalati dalle stazioni appaltanti degli operatori che, in forza di convenzioni urbanistiche sottoscritte con il Comune, lavorano ad interventi pubblici a scomputo dei dovuti oneri di urbanizzazione. L’Amministrazione valuterà caso per caso, sulla base di una relazione motivata e documentata da parte dei responsabili dei lavori in questione, se e quali misure di contenimento adottare. Tra queste, sarà possibile aggiornare all’ultimo prezziario regionale disponibile (ad oggi quello del 25 luglio) il valore complessivo delle opere di urbanizzazione, anche in deroga ai valori riportati dalla relativa convenzione urbanistica. Sarà possibile anche, in caso non fosse disponibile un avanzo oneri, prevedere la sostituzione di alcuni materiali e, nei casi estremi, rivedere il progetto e il relativo cronoprogramma. I mutamenti più considerevoli delle condizioni di mercato riguardano l’acciaio, il cemento, i prodotti petroliferi, il rame, i materiali plastici e i loro derivati. Tutti materiali essenziali nell’esecuzione di opere pubbliche, tanto da richiedere un intervento legislativo straordinario per sanare le oggettive difficoltà nella prosecuzione della gestione degli appalti. I nuovi costi, considerati come non prevedibili né programmabili, non possono rientrare nel quadro delle ordinarie oscillazioni dovute alle normali fluttuazioni del mercato, e hanno infatti richiesto una normativa ad hoc. Il Comune di Milano, in scia alle autorità nazionali intervenute nei mesi scorsi con un pacchetto di Decreti Legge in materia, aveva già affrontato il tema con una prima delibera – in vigore fino al prossimo 31 dicembre – approvata lo scorso maggio e focalizzata sui contratti per gli appalti pubblici, incrementando del 20% il prezziario regionale (aggiornato al 31 dicembre 2021) per tutti i lavori in esecuzione e del 10% in caso di nuove procedure di gara. L’adeguamento è stato previsto in adeguamento al DL 50.