La Lombardia è la “nuova” scoperta del turismo

Milano – L’indagine su imprese e turisti, realizzata a fine 2021 da ISNART e diffuse dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, fotografa una realtà in progressiva ripresa, ma anche il perdurare di un clima di incertezza da parte degli imprenditori. Le imprese intervistate hanno dichiarato un aumento sensibile del tasso di occupazione delle camere rispetto all’anno precedente: a livello regionale passa dal 28,3% al 35,8%, mentre in Italia dal 25,8% al 39,9%. Più pessimistica la valutazione degli imprenditori circa la possibilità di andare in pareggio tra costi e ricavi: oltre il 50% degli imprenditori stima delle perdite per il 2021. Tra il 2019 e il 2020 l’intera filiera ha risentito dell’impatto della pandemia con un calo sensibile di arrivi e presenze, ma da metà 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di ripresa. Nel frattempo il turismo è cambiato, con una forte diminuzione degli stranieri ma con più visitatori italiani che ricercano mete nuove ma più vicine che in passato. Il 2021 ha segnato una lenta ma costante ripresa: gli arrivi in Lombardia nel 2021 sono stati 9,3 milioni, in crescita del +58,9% rispetto al 2020 quando erano scesi del -66,6% sul 2019. Le presenze confermano il trend con 27,3 milioni registrate in Lombardia nel 2021, risalendo del 76,1% sul 2020 dopo il -61,6% dell’anno prima.

“Il 2021 è stato l’anno della riscoperta della Lombardia da parte degli italiani e degli stessi lombardi – ha commentato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – le prospettive per il 2022 sono finalmente positive, pur con difficoltà a reperire personale qualificato e incertezze sulle possibili disdette e per i costi sostenuti per adeguare le strutture”

L’orizzonte triennale dà indicazioni interessanti per la permanenza media: nel 2021 i turisti hanno viaggiato meno rispetto al 2019, ma si sono fermati più a lungo nel luogo di villeggiatura. Tra il 2019 e il 2021 la permanenza media in Lombardia è salita da 2,3 a 2,9 notti (il dato è più basso di quello nazionale ma l’incremento è leggermente più elevato di quello italiano che è passato da 3,3 a 3,7 notti). A livello provinciale cresce il numero medio di notti per tutte le province ad eccezione di Sondrio: Como passa da 2,4 a 3,9 notti, Cremona da 1,7 a 3 e Monza-Brianza da 1,8 a 2,9. Nel 2021 la permanenza media più elevata è in provincia di Brescia, dove supera le 4 notti, oltre la media italiana.

Nel 2021 i turisti in arrivo in Lombardia sono stati in  maggioranza italiani (57% contro il 43% di stranieri) e i dati evidenziano una forte presenza di turismo di prossimità. Le prime tre regioni d’origine sono infatti la stessa Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Per il turismo straniero, il principale Paese di provenienza rimane la Germania con 1,14 milione di arrivi, seguito da Francia (376 mila) e Svizzera (342 mila).

L’indagine nazionale ha approfondito anche i criteri di scelta della destinazione e sulle attività svolte in vacanza. Il 25,1% ha indicato di aver scelto la Lombardia per il patrimonio artistico e monumentale (23,7% in Italia) il 21,4% raggiunge la regione per visitare amici e parenti (Italia 5,7%). Lo shopping è un attrattore turistico importante sia a livello regionale (15,5%) che nazionale (14,7%). Il 15% dei turisti si è recato in Lombardia per visitare località mai viste prima (il dato italiano è all’8,9%) a riprova del fatto che la regione ha un ottimo potenziale di attrattività sul target dei turisti non abituali.

Le attività svolte dai turisti sono prevalentemente escursioni e gite (53,7% Lombardia rispetto a 59,6% in Italia). La Lombardia si conferma importante polo di attrazione per gli amanti dei borghi e della cultura: il 46,9% dei turisti ha visitato i centri storici (26,4% in Italia) e ben il 15,6% ha apprezzato musei e mostre (dato nazionale fermo a 4,1%).

I dati di AirBnB in Lombardia confermano le indicazioni emerse dai mercati tradizionali per arrivi e presenze e la ripresa positiva in atto, anche se ancora su livelli inferiori rispetto al periodo pre-crisi. A gennaio 2022 (primo dato disponibile) le prenotazioni sono state 83.710 prenotazioni, al di sopra del dato 2019 per lo steso mese (81.600) mentre le prenotazioni aperte per i mesi estivi del 2022 vedono una richiesta per le strutture lombarde ben al di sopra del 2021, anche se ancora leggermente al di sotto del 2019; in linea con lo scorso anno invece le prenotazioni aperte per settembre.

 

In Lombardia le strutture ricettive sono quasi 13 mila: si tratta in larga parte di strutture extralberghiere (79%) e sono localizzate in prevalenza in provincia di Milano (28,6%), Brescia (19,9%), Como (11,5%) e Bergamo (10,2%). La ricettività alternativa rappresenta un comparto importante all’interno del settore: in regione gli alloggi AirBnB censiti sono complessivamente 69.520 e costituiscono quasi il 10% dell’intera offerta nazionale. Si tratta prevalentemente di appartamenti o case singole mentre stanze in condivisione e camere d’albergo sono presenti solo marginalmente.

Le imprese della filiera turistica in Lombardia sono 93.713, pari al 14,9% del totale nazionale. Operano per il 70% nei settori alloggio e ristorazione e sono concentrate prevalentemente in provincia di Milano (41,1%), Brescia (12,8%) e Bergamo (9,3%).

Gli addetti della filiera turistica regionale sono oltre 440 mila, pari al 16,8% del totale nazionale. Di questi, oltre il 70% è impiegato nei servizi ricettivi e di ristorazione e più della metà degli addetti totali è impiegata in provincia di Milano. Nelle imprese turistiche lombarde operano mediamente 4,7 addetti, contro i 4,2 a livello nazionale.