Scala, contratto: un giorno di sciopero proclamato da Cgil, Cisl, Uil e Fials
Milano – I sindacati del Teatro alla Scala hanno organizzato una giornata di sciopero. Non è servito l’incontro con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials e della rappresentanza sindacale aziendale con la direzione del teatro. La risposta alle richieste sindacali — che vanno dalla pianta organica all’organizzazione del lavoro — sono state considerate “insufficienti” nell’assemblea dei lavoratori che si è svolta ieri mattina. “In particolare — spiegano i sindacati — la programmazione delle attività, relativamente alle nuove produzioni e a tutti gli altri spettacoli in cartellone, prevede carichi di lavoro eccessivi rispetto agli organici in essere, di fatto inadeguati rispetto alle effettive esigenze produttive”. Sullo sfondo – spiega Il Corriere Della Sera – il rinnovo del contratto di lavoro. Soldi non ce ne sono da nessuna parte, alla Scala anche a causa dei maggiori costi di energia e di materiali edilizi per la Palazzina di via Verdi. Ma questo i lavoratori della Scala, che ricevono sino a 17 mensilità, non vogliono sentirselo dire. Se entro il 31 maggio, quando ai sindacati sarà presentata in dettaglio la nuova stagione non si arriverà a una soluzione, ci saranno altre assemblee che potrebbero portare “agli scioperi veri” cioè quelli che fanno cancellare anche gli spettacoli. Quello proclamato infatti, è uno “scioperino” finalizzato, più che altro, a manifestare alla presenza del sindaco. La mattina del 26, infatti, un presidio di lavoratori in sciopero accoglieranno sindaco, sovrintendente e giornalisti all’Ansaldo per la conferenza stampa. Sarà chiesto loro un incontro. Per quanto riguarda i lavoratori dei laboratori, al momento la questione più calda è quella del personale aggiuntivo ritenuto mancante. In teatro, alla sera, è previsto il balletto “Sylvia” con coreografia di Manuel Legris, che dovrebbe comunque essere messo in scena.