Descalzi (Eni): sostituzione gas russo al 100% in inverno 2024
Napoli – Il progress della sostituzione del gas russo “e’ positivo ma i volumi che riusciremo a coprire per l’inverno del 2022-2023 e’ al 50% e senza gas russo sarebbe estremamente difficile. Per l’inverno 2023-2024 riusciremo a coprire l’80% del fabbisogno mentre arriveremo al 100% nell’inverno 2024-2025”, così l’ad Eni, Claudio Descalzi, intervenendo all’iniziativa di Forza Italia a Napoli. “Ci siamo mossi non tanto da altri fornitori ma sulle nostre riserve che Eni ha in tutti paesi: in Nord Africa, in Africa o in Medio Oriente. Sono le nostre equity, le nostre produzioni che cerchiamo di reindirizzare da Algeria e Libia attraverso i gasdotti e via Gnl. Il lavoro che stiamo facendo in questi ultimi 4 mesi è quello di riuscire a reindirizzare il Gnl in Italia e aumentare le produzioni sia in Algeria che in Egitto – in Libia è più complesso – per poter coprire i fabbisogni italiani”. “Il progress delle acquisizioni è positivo” ma, spiega Descalzi, “è chiaro che i volumi in progress è positivo ma non riusciamo a coprirli tutto il fabbisogno necessario per l’inverno 2022-23 se non al 50% e cominciando da ottobre e novembre ma nello stesso periodo dovremmo riempire gli stoccaggi. Senza gas russo sarebbe quindi estremamente difficile. Riusciremo a coprire l’80% del fabbisogno escludendo il gas russo per l’inverno 22-23. Al 100% riusciremo a coprire l’inverno 24-25”. “Parlando di energia il nostro paese importa il 90% di gas e petrolio cosi’ come il resto d’Europa”, ha affermato. “Il gas russo continua, non sappiamo per quanto tempo e questo ha creato dei problemi sui prezzi ma questi erano gia’ aumentati prima, nel secondo semestre del 2021, ancora prima della guerra. I prezzi erano cresciuti notevolmente, perche’ per circa otto anni dal 2014 in poi c’e’ stato un 45-50% in meno di investimenti. La domanda di gas e’ aumentata e l’offerta e’ stata debole. Avevamo gia’ un problema che la guerra ha accentuato”, ha evidenziato. Parlando del gas che sostituira’ quello russo, l’ad di Eni ha spiegato che “ci siamo mossi sulle nostre riserve che Eni ha in tutti i paesi africani o medioerientali. Sono nostre produzioni”.