Milano: rivolta contro la movida selvaggia

Milano: rivolta contro la movida selvaggia

Milano – Ventata di proteste per la movida selvaggia a Milano. Ne dà conto Il Corriere Della Sera. Navigli, Ticinese, Garibaldi, corso Sempione, via Lecco. La mappa del conflitto si arricchisce però di nuovi indirizzi. Il Municipio 1 ha votato pochi giorni fa un documento per chiedere al Comune di intervenire per far sloggiare la movida dalle «5 vie», la zona della Miano «romana». Strade che “oltre a ospitare diverse tracce della storia cittadina, tra cui alcuni dei più importanti resti archeologici risalenti appunto all’epoca romana e medievale — si legge nell’ordine del giorno votato a larga maggioranza — sono caratterizzate da un tessuto stradale ed edilizio tra i più caratteristici e meglio conservati del centro storico, fatto di strade strette e piazze e slarghi di varie dimensioni, e da un altissimo tasso di funzione residenziale”. Il cahier de doléances è lungo e circostanziato. “Lo stazionamento in strada degli avventori dei locali diventa una massa di quasi un centinaio di persone che si trattengono dopo la chiusura dei bar con urla e schiamazzi e abbandono di bicchieri di plastica e altra sporcizia, in particolare in via San Maurilio e via Santa Marta, ma con ripetuti fenomeni di entità più circoscritta in termini di numero di persone nelle vie Vigna e Valpetrosa e in piazza Borromeo”, si legge nel documento. E ancora: “Condotte censurabili degli automobilisti durante l’orario notturno, sia per la pericolosità rappresentata dal tortuoso reticolo viario, sia per i fenomeni connessi di inquinamento acustico; «utilizzo dei pali e dei divisori della carreggiata dal marciapiede per il posteggio improprio di biciclette e moto che impediscono il transito delle persone con disabilità e costringono talvolta i pedoni a camminare in mezzo alla strada”; “fenomeni di mancato rispetto degli spazi assegnati alle occupazioni di suolo pubblico in via Torino, in particolare nelle adiacenze del Carrobbio, oltre all’abbandono di rifiuti dovuti anche all’insufficienza di cestini” e “diffusi fenomeni di sosta automobilistica impropria fuori dagli spazi dedicati, in particolare in piazza Mentana, via Santa Marta e via San Maurilio”; “eccessivo utilizzo — infine — di aree verdi per l’installazione di dehors (in riferimento al giardino di piazza Borromeo) da parte di esercizi commerciali”. I residenti sono sul piede di guerra. Un vero e proprio capo d’accusa contro la movida notturna, al quale l’amministrazione comunale dovrà dare risposta. (…)