In Lombardia nasce la filiera della lana di pecora
Milano – Creare una nuova filiera della lana di pecora lombarda, sostenendo un prodotto agricolo locale “a chilometro zero” con vantaggi ambientali ed economici. È l’obiettivo della Risoluzione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.
“Da problema a opportunità: oggi la lana prodotta in Lombardia non può essere utilizzata come prodotto agricolo locale a ‘chilometro zero’. Con la nascita di una filiera specifica, non sarà più così. La lana lombarda diventerà una risorsa per gli agricoltori e per i consumatori con molti vantaggi: dalla tutela ambientale all’occupazione”. Così Simona Pedrazzi (Lega) che ha promosso la Risoluzione. Si stima che nelle Regioni del Nord ci siano 116mila capi ovini che producono circa 290 tonnellate di lana. La filiera della lana di pecora favorirà la conservazione delle razze ovine autoctone che costituiscono un importante patrimonio zootecnico di biodiversità. Senza dimenticare i vantaggi ambientali: l’uso di lana proveniente dalla “filiera corta” nel Nord Italia ridurrà in maniera significativa le emissioni provenienti dal trasporto necessario per le importazioni dall’estero. Inoltre, investendo in impianti di lavaggio di ultima generazione si risparmieranno risorse idriche ed energetiche. L’Aula ha approvato l’emendamento presentato da Jacopo Scandella (PD) con cui si chiede l’inserimento nel testo della Risoluzione delle seguenti azioni: il recupero in un’ottica di economia circolare della lana non utilizzata anche attraverso tecnologie e soluzioni innovative; il sostegno attraverso bandi e misure regionali delle iniziative volte a consentire la re-immissione sul mercato della lana “sudicia”; l’introduzione di sistemi di incentivazione per la tutela dei territori montani; la gestione della lana come valore del comparto ovino.