Unione Artigiani: “Edilizia piena di ordini ma sul ciglio del burrone”

Unione Artigiani: “Edilizia piena di ordini ma sul ciglio del burrone”

Milano – Pieni di lavoro ma con pochissima liquidità, senza certezze sulla gestione dei bonus fiscali, con costi dei trasporti e dell’energia esplosi e materiali sempre più cari e meno reperibili. Le 35mila imprese artigiane della filiera dell’edilizia attive tra Milano e la Provincia di Monza-Brianza, con i loro oltre 120mila addetti, si sentono sull’orlo di un burrone. “Dopo una ripresa promettente oggi si lavora con grandissima preoccupazione – commenta Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani, intervenuto quest’oggi all’incontro promosso sull’emergenza costi da Assimpredil ANCE  – in questa situazione è impossibile mantenere un preventivo. Le forniture, per i piccoli interventi, si trovano ancora anche se a prezzi esagerati, in quantità minori e con tempi di consegna fuori controllo. Con l’incertezza e la stretta sui bonus edilizi c’è il timore che basti una formalità sbagliata, anche un piccolo errore effettuato da qualche soggetto esterno alla tua impresa, e rischia di saltare tutto. E non sai nemmeno se la banca ti acquisterà il credito”. Cosa serve? Accornero precisa: “Occorre prima di tutto un orizzonte di stabilità e chiarezza normativa. Accanto a questo è indispensabile un riequilibrio dei prezzi, vanno agganciati automaticamente ai costi di mercato. Il tema coinvolge tutto, le grandi imprese sono le più esposte specie per gli appalti, ma gli artigiani sono subito a valle, nei subappalti, nelle rifiniture. Se il committente è costretto a fermarsi, si blocca anche la filiera artigiana che lavora per lui. Burocrazia e sistema creditizio non possono aspettare l’evoluzione della situazione. Occorrono interventi rapidi per la rateizzazione di tasse e contributi e procedure più veloci per l’erogazione della cassa integrazione ai lavoratori. Servono strumenti finanziari che possano sostenere le esigenze di liquidità delle imprese, quali il ripristino delle moratorie e la concessione di garanzie pubbliche per il credito. Rischiamo un effetto domino a valanga sul sistema Italia”.