Confcommercio: rincari luce e gas da 1.220 euro, per i carburanti 320 euro

Confcommercio: rincari luce e gas da 1.220 euro, per i carburanti 320 euro

Roma – In arrivo una vera e propria stangata per le famiglie italiane. Salgono i prezzi e nel corso dell’anno i consumi di base saliranno di circa 1.826 euro a nucleo. Risorse che, dunque, saranno sottratte ai cosiddetti “consumi liberi”. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, infatti, gli italiani spenderanno 1.220 euro in più per luce e gas, 320 euro per i carburanti e 286 euro per alimentari e altri prodotti essenziali. A febbraio 2022 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio segnala un incremento, su base annua, del 5,1%, confermando la tendenza ad un recupero meno accentuato. Il confronto su base annua continua a risentire delle diverse condizioni in cui hanno operato le imprese nel 2021 e nel 2022. Situazione che ha portato ad una variazione del 27,7% della domanda relativa ai servizi. Per quanto riguarda i beni il confronto, con febbraio 2021, segnala un calo dello 0,8%.In termini destagionalizzati, dopo il brusco ridimensionamento della domanda registrato a gennaio, anche a febbraio si rileva una contrazione, con un calo su base mensile dell’1,3%, tendenza che ha interessato sia i beni che i servizi. Nel confronto con febbraio 2020 la domanda calcolata dall’Icc risulta ancora inferiore del 10,2%. Per i servizi il calo si attesta al 21,3%.In un contesto in cui quasi tutti i segmenti di consumo evidenziano una minore dinamicità, i recuperi più significativi, nel confronto con il 2021, si confermano per i servizi legati al turismo e alla fruizione del tempo libero. Per questi settori il deficit rispetto a febbraio 2020 si mantiene, comunque, ingente. Anche per l’abbigliamento e le calzature, nonostante il recupero degli ultimi mesi, i livelli di consumo rimangono distanti da quelli registrati nei primi mesi del 2020.Decisamente critica si conferma la situazione nel settore dell’automotive con un calo, a febbraio 2022, della domanda di autovetture da parte delle famiglie del 25,9% rispetto allo stesso mese del 2021. Anche per quei comparti, quali elettrodomestici e tv e alimentare, che avevano retto meglio l’urto del calo della domanda nel 2020, i segnali di rallentamento della domanda si stanno facendo più evidenti.