Partono Micam e Mipel, senza russi

Partono Micam e Mipel, senza russi

Milano – Mancano i russi al Micam e al Mipel, i due importanti appuntamenti fieristici per la calzatura e la pelletteria, in programma da oggi a martedì a Milano. Quella di quest’anno sarà una edizione particolare, condizionata dalla guerra tra Russia e Ucraina, i cui mercati sono attualmente preclusi. Il paradosso è che in rapporto alla pandemia, tenuto conto che l’accesso richiede il certificato di vaccinazione con vaccini riconosciuti dall’Europa (e il russo Sputnik non è tra questi), erano state trovate anche soluzioni per individuare corsie specifiche per consentire l’arrivo di compratori russi. Sforzi vanificati dallo scoppio del conflitto. I nostri imprenditori, ad ogni modo, partecipazione alla fiera con in testa nuovi possibili percorsi, su cui stanno studiando. Obiettivo consolidare e ampliare le quote di mercato in Europa e negli Stati Uniti, in modo anche da compensare la perdita del mercato russo. Non a caso, stamattina all’apertura del Micam ci sarà un incontro con le Camera di commercio, rappresentanti del Governo, Confindustria e associazioni artigiane per individuare un “meccanismo di protezione” per le aziende coinvolte nella crisi Russo–Ucraina e nuovi possibili sbocchi commerciali. Domani la riunione del consiglio nazionale di Assocalzaturifici. Certo è che il comparto moda, nonostante il ridimensionamento già subito dopo la crisi economica del 2008 e i colpi subiti dalla pandemia, resta un asse portante dell’economia anche se si sta ridefinendo e riposizionando attraverso la scelta dei materiali, l’innovazione di prodotto e processi di capitalizzazione non più rinviabili.