Spunta il piano B per il nuovo stadio, nelle mani di Giuseppe Bonomi
Milano – Milan e Inter hanno “congelato” la trattativa con Palazzo Marino sul nuovo stadio mettendo in standby la realizzazione del progetto definitivo dell’impianto. Lo scrive il Corriere Della Sera, che anticipa le mosse dei Milan e Inter: rispunta il vecchio “piano B” che se in passato era stato utilizzato più come un bluff che come una vera alternativa al nuovo San Siro, questa volta appare avere basi molto più solide. Milan e Inter hanno individuato tre aree, tutte e tre fuori dai confini del Comune e tutte e tre servite dalla metropolitana (o che lo saranno). In testa ai pensieri dei club c’è sempre MilanoSesto l’ex area Falck di Sesto San Giovanni che già in passato era stata presa in considerazione dai vertici delle squadre. Ipotesi sfumata in quanto non c’erano più spazi a disposizione. Adesso sembra che quegli spazi non solo ci siano, ma anche il tema delle bonifiche sia meno impattante del previsto. Un ruolo strategico lo giocherebbe Giuseppe Bonomi, l’ex presidente di Sea, di Alitalia, di Arexpo, attualmente Ad di MilanoSesto in uscita dalla società, a cui i club, come ha scritto Repubblica, hanno affidato il compito di superconsulente per la realizzazione del nuovo stadio sia a San Siro sia in un’altra zona come Sesto. Un’altra variabile in campo che avrà un peso fondamentale per un possibile stadio nell’ex Stalingrado d’Italia sono le elezioni che si terranno, Covid permettendo, nel mese di giugno. Sesto non è però l’unica alternativa in campo. Gli occhi delle squadre sono puntati anche su terreni privati di Segrate e di San Donato.