Terziario, bene 2021 ma ancora incertezza. Guidesi: continuare a dare forza al sistema produttivo lombardo
Milano – Il terziario in Lombardia nel quarto trimestre 2021 registra una crescita a due cifre del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2020: +21% per i servizi e al +15,2% per il commercio al dettaglio, lo rende noto oggi il consueto report di Unioncamere sull’ultimo trimestre dello scorso anno. Il 2021 chiude quindi in maniera positiva, archiviando una variazione media annua rispettivamente del +16,1% e del +10,5% che consente di tornare in entrambi i settori sui livelli del 2020. Questo recupero è però anche frutto dell’accelerazione dei prezzi di vendita, con incrementi congiunturali che nel quarto trimestre hanno raggiunto il +1,5% nei servizi e il +3,2% nel commercio. “I dati sono sicuramente molto positivi e certificano la grande capacità di reazione delle imprese lombarde. Alcuni settori sono naturalmente in ritardo rispetto al recupero pre-covid ma ho sempre avuto la convinzione di una piena e completa ripresa che oggi evidentemente è messa a rischio da fattori esterni che non dipendono da noi. È dovere fare squadra e fare sistema per garantire la continuità della ripresa economica e per dare forza e voce univoca al sistema produttivo Lombardo che garantisce la tenuta economica di tutto il paese”. “Il 2021 è stato complessivamente un anno positivo per il terziario lombardo, il settore maggiormente penalizzato dalla crisi del 2020 con recuperi a due cifre ma rispetto a un anno davvero drammatico – commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – Il nuovo anno si apre all’insegna dell’incertezza, con incognite che rappresentano una sfida delicata per tutti, in particolare per la ripresa del comparto dell’accoglienza e del turismo dove siamo ancora lontani dalla situazione pre-crisi.” Le imprese hanno infatti scaricato parte dei maggiori costi sui listini, nel tentativo di rendere sostenibile la compressione dei margini di reddito. Tensioni sul fronte dei costi, preoccupazioni per le conseguenze sulla domanda dell’aumento dell’inflazione e gli effetti negativi sui consumi delle misure restrittive anti-Covid generano incertezza sulla prosecuzione della crescita a inizio 2022, come testimonia il peggioramento delle aspettative degli imprenditori. Nei servizi le attività di alloggio e ristorazione registrano la crescita maggiore in media annua (+24,4%), ma il risultato risente dei livelli drammaticamente bassi che hanno caratterizzato il 2020 e il divario rispetto ai valori pre-crisi è ancora consistente. Nonostante la buona crescita del 2021 (+12,9%) anche i servizi alla persona non riescono a completare il percorso di recupero. Risulta invece positivo il confronto con i valori del 2019 per servizi alle imprese (+12,4% la media annua) e commercio all’ingrosso, dove la rilevante crescita del fatturato (+20,9%) è “gonfiata” dalle dinamiche particolarmente sostenute dei prezzi. Nel commercio al dettaglio l’incremento del fatturato nel 2021 è legato soprattutto ai negozi non alimentari (+16,9%) con spazi di recupero residui rispetto ai valori pre-crisi; negativo invece il risultato per i negozi specializzati alimentari (-1,1%), caratterizzati da piccole dimensioni. Prosegue la crescita per gli esercizi non specializzati (+3,5%), che comprendono minimarket, supermercati e discount, per i quali sembra avviata una tendenza positiva legata alle mutate abitudini di acquisto delle famiglie e allo spostamento di una quota di consumi alimentari entro le mura domestiche.