Milano-Cortina 2026: focus sulle infrastrutture
Milano – Mentre il sindaco Beppe Sala è a Pechino per ritirare il testimone delle Olimpiadi bianche, il Corriere Della Sera fa il punto sulle infrastrutture di Milano-Cortina 2026. “Corsa contro il tempo. E occhi puntati su chi dovrà garantire il rispetto del cronoprogramma e delle procedure: Vincenzo Novari, il ceo della Fondazione Milano-Cortina 2026, l’ente che svolgerà tutte le attività di organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi e culturali relativi ai Giochi Olimpici e Paralimpici e Luigi Valerio Sant’Andrea, l’amministratore delegato di Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026,l’agenzia che ha la responsabilità della realizzazione delle opere pubbliche per i Giochi Olimpici. Il Cio, il Coni di Giovanni Malagò, i Comuni e le Regioni interessati dai Giochi hanno gli occhi puntati sull’agenda dei lavori e difficilmente passerebbero sopra ritardi o negligenze. La parola d’ordine è: nessuno è intoccabile. A partire dai numeri uno. Si fa il punto. Partiamo da Milano. La principale preoccupazione riguarda il PalaItalia di Santa Giulia che dovrà ospitare l’hockey. Il managing director di Risanamento, Davide Albertini Petroni ha assicurato che il lotto di bonifiche che comprende l’Arena sarà consegnato entro settembre, mentre per il resto dell’area di Santa Giulia (circa 800mila metri quadrati da bonificare) si andrà avanti con termine bonifiche entro il 2026. A quel punto la palla passa nelle mani di Cts Eventim, l’azienda tedesca incaricata del progetto. Per il vicepresidente Rainer Appel, se verranno garantiti i tempi di bonifica, i lavori dell’Arena partiranno nell’ultimo trimestre di quest’anno e si concluderanno nel primo semestre del 2025. «Gli ostacoli principali sono i ricorsi fatti al Tar che dobbiamo cercare di risolvere, ma abbiamo fiducia del fatto che il tribunale noterà che questi appelli sono senza basi». Si riferisce al ricorso presentato dal gruppo Cabassi. Resta un altro tema sollevato dal Coni. La mancanza di una pista del ghiaccio per il riscaldamento degli atleti. Impossibile realizzarla all’interno del PalaItalia ha replicato Appel. «Non si può fare un piano sotterraneo a causa dell’inquinamento del terreno e non si può fare un piano in altezza per via delle limitazioni imposte dalla vicinanza con l’aeroporto» di Linate”. “L’occhio viene puntato sulla regione e soprattutto sui collegamenti da e per la Valtellina dove si svolgeranno gare al cardiopalma. La preoccupazione principale riguarda il ritardo con cui è stata costituita l’agenzia che si dovrà occupare delle opere pubbliche. Ma il fatto che a Sant’Andrea siano stati conferiti poteri commissariali fa ben sperare. Guardiamo i lavori. Si sta lavorando al potenziamento dello svincolo di Dervio. Sulla statale 42, il cruccio principale riguarda la variante tra Trescore ed Entratico, uno dei principali nodi della viabilità bergamasca. I soldi ci sono ma l’opera è ancora in alto mare. C’è il potenziamento della linea ferroviaria Milano-Tirano a cui si aggiungono l’acquisto di dei nuovi treni elettrici. Si lavora al rifacimento della Statale della 39 (dell’Aprica). Il progetto riguarda l’ampliamento della sede stradale e delle carreggiate lungo tutta la tratta, per quasi 30 chilometri, a partire da Edolo fino ad arrivare, appunto, all’Aprica (e in Valtellina). In tutto servono circa 25 milioni di euro. I ricorsi non riguardano solo Milano. Anche la tangenziale di Tirano ha dovuto attendere la sentenza del Tar che ha dato via libera all’esproprio dei terreni agricoli per la realizzazione della strada. La differenza, però, rispetto ai compiti della Fondazione, è che la società che si deve occupare degli investimenti pubblici ha poteri commissariali in grado di accelerare o sveltire le pratiche amministrative. Il pacchetto è gigantesco. Così come son tanti gli interlocutori: comuni, regioni, governo, Anas, Ferrovie, Serravalle. Mettere insieme tutti è compito improbo. Expo, in confronto, rischia di essere stato un gioco da ragazzi”.