A2A: l’aggiornamento Piano Industriale 2021-2030

A2A: l’aggiornamento Piano Industriale 2021-2030  (1)

Milano – “Il primo anno del Piano Industriale 2021-2030 è stato significativamente superiore alle aspettative sia da  un punto di vista di risultati industriali che economici, con un impegno quotidiano nel perseguimento degli obiettivi ESG che ci siamo dati. Facendo leva su una forte capacità di crescita dimostrata da tutte le business  unit del Gruppo, abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti destinando 18 miliardi alla  transizione ecologica” commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A  “L’aggiornamento del Piano prevede di anticipare di 10 anni l’obiettivo comune di emissioni zero, ampliare  ulteriormente la nostra presenza in Italia e stabilire nuovi e ancora più ambiziosi target di business.  Puntiamo a essere protagonisti del processo di decarbonizzazione del Paese, grazie alla nostra capacità di  poter garantire sia energia elettrica rinnovabile sia molecole sostenibili come idrogeno e biometano, in  linea con quanto previsto dalle direttive europee”. Il Consiglio di Amministrazione di A2A, presieduto da Marco Patuano, ha  esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2030 che rafforza con ulteriori  due miliardi di investimenti, l’impegno verso la decarbonizzazione, in anticipo rispetto agli obiettivi  previsti da COP26. Il Piano pone le basi per raggiungere l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette (sia scope 1  sia scope 2) generate dal Gruppo al 2040 e rafforza i business che possono contribuire alla transizione  ecologica del Paese. Economia circolare e transizione energetica si confermano i due pilastri del Piano che racchiudono le  azioni concrete del Gruppo, a cui contribuiscono tutte le Business Unit (Energia, Ambiente e Smart  Infrastructures1). La nuova strategia ha consentito ad A2A di crescere nel primo anno dell’attuale Piano decennale, di  consolidare i propri business e rafforzare la presenza su tutto il territorio nazionale. Nell’ambito dell’economia circolare il Gruppo ha finalizzato l’acquisizione dell’unico impianto di  trattamento dei rifiuti industriali in Calabria mentre sono state depositate nuove istanze per  realizzare infrastrutture di trattamento e smaltimento rifiuti in diverse Regioni del Centro e Sud d’Italia A supporto della transizione energetica, sono stati acquisiti portafogli di impianti di generazione da fonti  rinnovabili, consentendo di anticipare di due anni gli obiettivi di incremento nella generazione di  energia green previsti nel Piano. In questa direzione vanno anche gli accordi siglati a febbraio 2021 Il contesto geo-politico e l’evoluzione dell’emergenza climatica hanno contribuito a rendere ancor più  solidi i pilastri strategici del Piano di A2A: economia circolare e transizione energetica. La COP26 tenutasi  a Glasgow ha evidenziato la necessità di raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050 e rinforzato  l’importanza degli obiettivi legati alle emissioni di gas serra previsti nell’Accordo di Parigi. Anche da questa consapevolezza A2A ha deciso di anticipare di 10 anni l’obiettivo di emissioni zero.  Entro il 2040 il Gruppo raggiungerà la neutralità carbonica sulle emissioni dirette e indirette (c.d.  scope1 e scope2) attraverso un mix equilibrato e graduale di interventi: sviluppo delle energie  rinnovabili, soluzioni di carbon capture e phase-down dei business carbon intensive. Questo percorso  virtuoso prevede il miglioramento del fattore emissivo di Gruppo al 2030 rispetto all’obiettivo approvato  dalla Science Based Targets initiative (216 gCO2/kWh nell’attuale Piano vs 230 gCO2/kWh certificati SBTi)  e di conseguenza la riduzione del 49% delle emissioni specifiche di A2A rispetto al 2017. I principali elementi di novità dell’aggiornamento di Piano si inseriscono nel solco degli obiettivi globali  di riduzione dell’impronta carbonica. Circa il 30% delle emissioni di CO2 in Italia derivano dal settore  della mobilità. Abbattere le emissioni di CO2 dai trasporti di merci e persone sarà possibile con una  penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-GNL.  Nel 2021 l’8% delle auto vendute in Italia sono state elettriche (pure e ibride plug-in) ed è una  percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Per favorire l’adozione di questo modello di mobilità sostenibile A2A ha quadruplicato l’installazione di infrastrutture previste rispetto allo scorso Piano:  24 mila punti di ricarica elettrica al 2030 con un focus sulla bassa potenza (fino a 7kW) e sull’alta  potenza (oltre 50 kW), per favorire sia una modalità di erogazione lenta (ad. es. durante la notte) sia  rapida (simile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali). Per quei segmenti di mobilità la cui  evoluzione non è prevista verso l’elettrico, A2A vuole mettere a disposizione soluzioni green quali  idrogeno verde e bio-GNL. Il Gruppo ha in programma di sviluppare infatti oltre 60 impianti di  biometano di cui almeno 5 con liquefazione per ottenere bio-GNL, mentre per la produzione di  idrogeno si potranno sfruttare fonti di energia prodotta continuativamente come quella dei termovalorizzatori, con un modello di business decentralizzato basato su ecosistemi locali al servizio  dell’industria e del trasporto pesante. Nell’aggiornamento di Piano, A2A ha rivisto al rialzo tutti i target economici e di business legati al pilastro  dell’economia circolare. Gli investimenti, in crescita del 18% con un target EBITDA di 1,2 miliardi di euro, sono destinati alle  attività di chiusura del ciclo dei rifiuti, a quelle per il recupero del calore disperso a beneficio del  teleriscaldamento e al ciclo idrico integrato. Il 2021 ha confermato le criticità strutturali italiane nella gestione dei rifiuti e, a differenza dei principali  Paesi europei, l’Italia è lontana dall’azzeramento del ricorso alla discarica. In termini di gas inquinanti, le  discariche emettono circa il 50% di CO2 in più rispetto agli impianti di termovalorizzazione (WTE) e non  consentono il recupero di energia o calore. Con l’aggiornamento del Piano Industriale A2A ha  ulteriormente innalzato gli obiettivi legati al recupero di materia e di energia dai rifiuti e dagli scarti  agroalimentari e zootecnici. Il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di  materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate al 2030. I principali sviluppi si concentreranno nel  trattamento della frazione umida e della carta, attraverso i quali A2A potrà crescere fino a raggiungere  una piena chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel ciclo idrico l’obiettivo del Gruppo è contribuire al superamento delle infrazioni UE con una  riduzione delle perdite idriche lineari del 23% (mc/km/giorno) e sviluppando una nuova capacità di  depurazione. Nel teleriscaldamento sarà raddoppiato in arco piano l’utilizzo di energia recuperata da  cascami termici o proveniente da fonti rinnovabili. La crisi climatica in corso evidenzia la necessità di accelerare la transizione energetica dalle fonti fossili  a quelle rinnovabili.

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Milano – In questo ambito, A2A aumenta gli investimenti del 15% con un target EBITDA  di 1,7 miliardi di euro al 2030: la revisione del Piano Strategico include l’anticipazione della crescita  del portafoglio di impianti green e un forte incremento nella mobilità elettrica. A2A accelera la crescita nella generazione di energia green con l’installazione del 20% della nuova  capacità rinnovabile entro il 2023 (vs 8% precedente Piano). Grazie all’accelerazione nelle rinnovabili, il  Gruppo ha ampliato la produzione di energia verde con 4,7 TWh in più rispetto al precedente Piano. La  nuova pipeline di sviluppo, pari a 2,5 GW, è costituita da un mix tecnologico bilanciato – 61% solare e  39% eolico – e da uno stato di avanzamento dei progetti in linea rispetto alle attese. Per garantire la flessibilità del sistema elettrico nazionale, A2A svilupperà un mix di soluzioni tra cui un  nuovo ciclo combinato a gas abilitato a blending con idrogeno, un nuovo gas peaker (già autorizzato),  storage elettrochimico e 4 potenziamenti CCGT (già autorizzati) che contribuiscono all’aumento di 1,7  GW in nuova flessibilità al 2030. A2A conferma il proprio impegno a favore dell’elettrificazione dei consumi – con una crescita del 150%  della base clienti elettrici al 2030 – e il contestuale miglioramento dei servizi offerti, diffondendo una  cultura a sostegno di un consumo responsabile. Nel segmento E-Mobility A2A quadruplica il target di installazione di punti di ricarica per veicoli  elettrici (24.000 al 2030 vs 6.000 nel precedente Piano), con una market share relativa in Italia del 15- 20%, attivando investimenti pari a 300 milioni di euro, con l’obiettivo di confermarsi tra i primi 3 Charging  Point Operator nazionali. Previsto inoltre lo sviluppo delle attività Mobility Service Provider, con oltre  200 mila clienti del servizio di ricarica a fine Piano. Gli obiettivi ESG sono sempre più integrati nella strategia di A2A e in questo update di Piano il Gruppo  ha individuato sfidanti traguardi nella dimensione sociale e di governance in cui opera.  Il primo anno di Piano è stato segnato da una cresciuta attenzione nella gestione delle risorse umane  per il protrarsi dell’emergenza Covid-19, accelerando una piena digitalizzazione delle attività e  garantendo alle risorse operative impegnate nei servizi essenziali sul territorio il supporto necessario per  continuare a lavorare in sicurezza. A2A ha proseguito nelle attività di talent attraction ed employer  branding grazie all’utilizzo di piattaforme digitali, con 1.300 nuovi ingressi. I percorsi di formazione a favore dei propri dipendenti sono proseguiti erogando oltre 216 mila ore di formazione e  coinvolgendo 9.400 dipendenti. Inoltre, nel solco dei trend identificati nel Piano Strategico, il 60% dei  dipendenti è stato coinvolto in corsi di formazione sulla sostenibilità e sui Sustainable Development  Goals dell’ONU con l’obiettivo di raggiungere tutto il personale entro il 2026. L’approccio di A2A alla diversità e all’inclusione si fonda sui principi di integrità e sulla tutela della  persona all’interno dell’ambiente di lavoro. A conferma di tale approccio nell’ultimo anno A2A ha  adottato la policy sui diritti umani, ha effettuato la dichiarazione di impegno sui temi Diversity, Equity  and Inclusion ed infine è stata inclusa nel Bloomberg LP Gender Equality Index. Nel 2021 A2A ha aumentato del +11% (Vs 2020) la percentuale di donne nei CdA di società del Gruppo.  E’ stato istituito il nuovo indicatore Gender Balance CdA, per garantire che il genere meno rappresentato  ottenga almeno un terzo dei componenti del consiglio di amministrazione, con un target al 2030 del  90% (2021 si attesta al 43%). A2A si impegna inoltre a raggiungere il 50% di donne tra i nuovi assunti al 2026 (+5% vs 2021F) e infine a raggiungere il target al 2030 del 21% di ore di lavoro effettuate in  remote working. Prosegue inoltre il percorso per incrementare una Supply Chain sostenibile confermato anche  dall’adozione di due nuove policy: Sustainable Procurement per promuovere pratiche di responsabilità  sociale e ambientale tra i fornitori, che stimolino il miglioramento delle performance ESG lungo tutta la  catena di fornitura e Stakeholder Engagement per rafforzare il rapporto con il territorio. In questo primo  anno di Piano il 95% degli acquisti è stato affidato ad imprese italiane, il 50% dell’ordinato proviene  da fornitori valutati con indicatori ESG (target al 2030 90%) e si conferma l’impegno di raggiungere al  2030 un’incidenza dei criteri di sostenibilità nel processo di vendor rating pari a 30%. Per A2A innovazione significa creare un ecosistema aperto, diffuso e interconnesso. Nel 2021 il Gruppo  si è confrontato con 643 start up di cui 7 sono entrate in portafoglio tramite il Corporate Venture Capital  (CVC). Attraverso l’ecosistema di innovazione sono state effettuate 43 sperimentazioni, 11 iniziative di  crowdsourcing ed è stato depositato un brevetto. A2A diffonde la cultura dell’innovazione stimolando  la partecipazione diffusa e continuativa dei dipendenti alle diverse iniziative (concorsi di idee,  programmi di intrapreneurship, etc..): nel 2021 sono state coinvolte 3.000 persone con 546 proposte dai  cui sono emerse 8 idee diventate progetti in fase di realizzazione. L’obiettivo al 2030 sulle tematiche di innovazione è quello di effettuare investimenti 100% allineati  agli obiettivi ESG, confermarsi il primo fondo di CVC su transizione energetica ed economia circolare,  incrementare del 40% i progetti in via di sperimentazione con un focus sull’intelligenza artificiale.