L’ottico: boom di richieste per i diplomati a fronte di un mercato in crescita

L’ottico: boom di richieste per i diplomati a fronte di un mercato in crescita

Milano – L’Istituto Zaccagnini annuncia nuovi open day per il mese di dicembre, nella sede di Milano e Bologna e on line. Gli incontri di orientamento, gratuiti ma su prenotazione, saranno nell’Istituto di ottica di via Daniele Crespi 9 a Milano e nella sede storica di Bologna, in via Gherardo Ghirardini 17. 140 sono gli ottici abilitati ogni anno, il 20% dei diplomati annualmente. Nel 97% dei casi i diplomati presso Istituto Zaccagnini, scuola per Ottici e Optometristi con sedi principali a Bologna e Milano e corsi di specializzazione a Venezia e Torino, lavorano entro sei mesi dalla conclusione degli studi. Secondo stime del 2020, circa il 20 per cento degli ottici di tutta Italia si forma presso Istituto Zaccagnini.  Sono i numeri dell’Istituto Zaccagnini, presente a JOB&Orienta, il più importante salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, tenutosi alla fiera di Verona dal 25 al 27 novembre.  Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Istituto Zaccagnini, c’è un boom di richieste di diplomati, ancora superiore al periodo precedente al Covid. “Da quando l’Istituto opera – 1977 – la distribuzione ottica specializzata e l’industria cercano un numero sempre maggiore di diplomati, superiore a quello che il sistema formativo riesce a mettere a disposizione” precisa il direttore Giorgio Righetti. Il settore dell’Ottica è in ripresa dal 2021. Secondo Anfao, Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, nel primo semestre di quest’anno, solo per l’occhialeria le esportazioni si sono attestate a 2.034 milioni di euro, con una crescita di oltre il 52% sullo stesso periodo del 2020, e solo 4 punti percentuali al di sotto dei valori del 2019. Anche sul mercato interno, la prima metà del 2021 ha visto le vendite crescere di oltre 30 punti percentuali rispetto al 2020, se pur ancora al di sotto dei valori dello stesso periodo del 2019 di circa il 4%. Continua Righetti: “L’industria italiana degli occhiali è leader a livello mondiale: il 70% degli occhiali di qualità sono Made in Italy”. A questo bisogna aggiungere il settore delle lenti a contatto, che pure è molto florido e che vanta specializzazioni per patologie specifiche. Continua Zaccagnini: “In Italia si contano circa 10 mila negozi di ottica, che offrono occupazione a 28 mila addetti: tra loro più di 18 mila sono Ottici. A questi si aggiungono altri millecinquecento ottici che lavorano, nell’industria, nel wholesale e a chi offre servizi alla rete dei negozi specializzati”. Per comprendere il valore della domanda di servizi e prodotti di ottica, basti pensare che, ad oggi, circa 42 milioni di Italiani utilizzano occhiali e 7 milioni sono utilizzatori di lenti a contatto. Il numero è in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione e di nuovi stili di vita, come l’impiego di strumenti informatici per studiare, lavorare, acquistare e socializzare che impongono un uso della vista più intenso e continuativo. L’Istituto Zaccagnini ha analizzato e confrontato i dati del settore, in particolare studiando i report Anfao, GFK, ISTAT e sono emersi numeri importanti. Le imprese impegnate nella filiera dell’ottica in Italia sono 12.000, di cui 10.200 attive nella distribuzione specializzata e 1.800 nell’area produzione e servizi.  Gli addetti sono 48.000: 29.000 lavorano nella distribuzione specializzata e 19000 operano nell’industria e nei servizi.  Gli Ottici abilitati occupati sono 21.000, dei quali 19.000 nella distribuzione specializzata (pari al 66% degli addetti) e 2.000 nell’industria e nei servizi. Il mercato interno è costituito da cittadini-consumatori che utilizzano dispositivi medici che correggono la vista. Si contano circa 45 milioni di ametropi (con almeno un difetto della vista) pari al 75% della popolazione. Di questi, 42 milioni utilizzano gli occhiali; 7 milioni le lenti a contatto (4 milioni di questi alternandole agli occhiali); e questi si aggiungono 1,5 milioni di ipovedenti che utilizzano dispositivi speciali. Il valore del mercato in produzione, sell in, sell out, importazione ed esportazioni è di circa 10.500 milioni di euro. L’export vale 3.700 milioni di euro. L’industria dell’occhiale contribuisce positivamente al saldo positivo della bilancia dei pagamenti con l’estero per 2.800 milioni di euro. In questo scenario, è facile comprendere come la professione di ottico sia sempre più richiesta. Spiega il direttore dell’Istituto Giorgio Righetti: “Il diploma abilitante di Ottico si rivela una professione cerniera tra il medico oftalmologo da una parte e il pubblico dall’altra, alle prese con prescrizioni di ogni genere, misurazione della vista, applicazione di lenti a contatto, correzione della miopia, della presbiopia e di tutti gli altri difetti visivi. La professione dell’Ottico è poliedrica: regolamentata dal 1928 ha l’esclusiva nella vendita dei dispositivi medici che correggono e compensano la vista e quindi misura la vista, prescrive, predispone e fornisce gli occhiali e applica le lenti a contatto ed ulteriori dispositivi come gli ausili per ipovedenti. Si occupa anche della gestione del negozio, degli assortimenti di occhiali da vista e da sole, di comunicazione anche digitale”.

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